Politica
Guerini in audizione su Documento Programmatico Pluriennale: “Sinergia tra Difesa e industria è direttrice fondamentale”
Di Flavia Iannilli
L’Italia ha bisogno di ritagliare un ruolo centrale alla Difesa per un migliore posizionamento a livello internazionale. Questo l’obiettivo delineato dal Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, che ha illustrato alle Commissioni competenti di Camera e Senato il Documento Programmatico Pluriennale 2021.
Sono 85 i programmi di cui è previsto l’avvio nel triennio 2021-2023. A questi si aggiungono i 115 che fanno già parte della programmazione. La qualità della spesa, la certezza delle risorse, la capacità di realizzare programmi e un trend di crescita graduale degli investimenti sono gli elementi chiave su cui secondo Guerini si basa l’ammodernamento dello Strumento militare. Ammodernamento che comprende anche lo sviluppo di una Forza d’intervento nazionale, a cui si associa il rilancio complessivo dell’industria della Difesa.
Principi di programmazione il bilanciamento degli investimenti in tutte le componenti dello Strumento militare, la riqualificazione dell’investimento con attenzione alla tecnologia e alle ricadute industriali, la priorità ai progetti abilitanti nel contesto cooperativo internazionale.
Programma che segue parallelamente il riposizionamento attivo nello scenario internazionale, ossia il ruolo dell’Italia nel contesto della NATO e dell’Unione Europea.
“La NATO è e resta il nostro imprescindibile punto di riferimento – dichiara Guerini – in termini di valori condivisi, dissuasione, deterrenza e difesa”. NATO che deve essere preparata ad affrontare le sfide globali, prestando particolare attenzione al “Fianco Sud” che in larga parte coincide con il Mediterraneo allargato. Guerini specifica: “Certamente oggi dobbiamo considerare con attenzione il cambio impostato dalle recenti Amministrazioni USA in termini di attenzione prevalente alla Regione Indo-Pacifica”.
Il rapporto tra le Forze Armate e l’industria di settore è una direttrice fondamentale. La complessità della situazione geopolitica si scontra con la globalizzazione della tecnologia. Una base industriale solida e tecnologicamente avanzata costituisce una leva economica e assume una valenza strategica per il Paese. Non a caso, al centro del progetto per lo sviluppo di un’autonomia europea, c’è il rafforzamento a livello tecnologico e industriale che punta all’ambizione della Difesa Comune Europea.
“Ciò ha portato all’approvazione della Direttiva per la Politica Industriale della Difesa” dichiara Guerini. Lo scopo è di fornire un indirizzo a favore delle sinergie tra Difesa e industria, piccole e medie imprese, Start-Up, altri Dicasteri, le Università e la comunità scientifica.
Utilizzare il mercato nazionale come strumento principale per soddisfare le esigenze di sviluppo sia dello Strumento militare che delle future tecnologie è un obiettivo che il Ministro si era prefissato con il precedente DPP. Seguendo il 2020, anche nel 2021 più dell’80% degli investimenti sono destinati all’industria nazionale.
La programmazione approvata da Guerini prevede un totale di 200 programmi con un importo complessivo di circa 26,5 miliardi di euro in 15 anni.
Tra questi sono 7 i programmi ritenuti strategici: il “Tempest”, il “Defence Cloud”, il “Veicolo Blindato Anfibio”, “Ammodernamento, Rinnovamento e Potenziamento della capacità nazionale di difesa aerea e missilistica”, il “Radar per sistemi missilistici”, il “Nuovo Cacciatorpediniere” ed il “Sistema di combattimento per la fanteria”.
Gli investimenti nella Difesa non avranno però un diretto coinvolgimento nel PNRR, saranno comunque in grado di agire come acceleratori su alcuni degli asset strategici del Recovery Plan, dal digitale alla transizione ecologica, dall’efficientamento energetico alla salute.
Il Ministero della Difesa è pronto a svolgere un ruolo rilevante nella fase di ripresa economica cogliendo le opportunità di partnership con gli altri Dicasteri, come già accade nei settori digitalizzazione e cybersecurity.
Guerini conclude: “Da ultimo, vorrei ricordare che il DPP assolve anche alla fondamentale funzione di condividere con i cittadini le attività e le esigenze intrinseche dello Strumento militare, contribuendo ad aumentare nella collettività nazionale sia la consapevolezza del ruolo svolto dalle Forze Armate, che il livello di partecipazione democratica alle scelte governative, in materia di sicurezza e difesa nazionale e internazionale”.