Politica

Governo: Cdm approva riforma della Coesione e decreto Ires-Irpef 

30
Aprile 2024
Di Ilaria Donatio

Il Consiglio dei ministri – chiamato a varare una serie di misure sul lavoro alla vigilia del Primo maggio – ha approvato il decreto legge che riforma le Politiche di coesione e il decreto legislativo per la Revisione del regime Irpef e Ires

Alla vigilia, la premier Giorgia Meloni ha preannunciato in quest’ultimo provvedimento una misura per erogare “a gennaio 2025, un’indennità di 100 euro a favore dei lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro, con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un unico figlio a carico”. Da qualcuno è stato già definito “bonus Befana”.

Dl coesione: Mimit, 300 mln per mini contratti sviluppo
Su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Cdm ha approvato, nell’ambito del Dl Coesione, la norma che prevede l’introduzione dello strumento dei “Mini contratti di sviluppo” con una dotazione iniziale di 300 milioni di euro.

Si tratta di un nuovo strumento per sostenere gli investimenti produttivi di media dimensione finanziaria, tra 5 e 20 milioni di euro, realizzati da imprese piccole, medie o grandi e legati alle tecnologie critiche annoverate nel nuovo regolamento UE STEP.

La misura, indirizzata al momento alle sole Regioni del Mezzogiorno, è destinata al sostegno, allo sviluppo e alla fabbricazione di tecnologie digitali e “deep tech”, oltre che quelle green e alle biotecnologie (compresi i medicinali critici nell’elenco UE, oltre ai loro componenti).

Leo: bonus di 100 euro è primo tassello, poi tredicesime 
Il bonus da 100 euro che arriverà nel 2025 per i redditi bassi “è il primo tassello” cui seguirà “trovando le relative risorse” l’intervento per “le tredicesime: non è che abbiamo una visione strabica, per imprese e lavoro autonomo, prestiamo altrettanta attenzione al lavoro dipendente, che ha numeri molto più rilevanti” e bisogna “trovare equilibrio per le coperture”. Così il viceministro al Mef Maurizio Leo illustrando il decreto legislativo su Irpef e Ires approvato dal Consiglio dei ministri.

Fondi Ue
Con il decreto Coesione il governo punta ad accelerare l’attuazione delle politiche di coesione che prevedono per l’Italia 75 miliardi di euro, di cui 43 miliardi di risorse europee. Fondi europei che vengono assegnati al Paese ogni sette anni. E che vanno spesi, destinandoli a politiche del lavoro, sociali e di sostegno alle imprese.

Scuola: ok dal Cdm al rinnovo di 6147 collaboratori scolastici
Approvata, nell’ambito del dl Coesione, la misura che rinnova fino al 15 giugno gli incarichi dei 6.147 collaboratori scolastici assunti a tempo determinato a supporto dei progetti del Pnrr e di Agenda Sud, attraverso uno stanziamento aggiuntivo di 18,5 milioni di euro. Con lo stesso provvedimento si accelera altresì l’impiego delle risorse – pari a circa 450 milioni di euro – del programma nazionale “Scuola e competenze” 2021-2027. 

Il decreto Coesione
La presidente del Consiglio insieme a metà governo, ieri, 29 aprile ha presentato ai sindacati le novità in arrivo sul lavoro e sul fisco in vista della festa dei lavoratori. Mettendo sul tavolo un nuovo decreto Primo maggio – come già ribattezzato – dopo che l’anno scorso in quella data furono approvate le norme sull’inclusione, con l’addio al Reddito di cittadinanza, sulle causali per i contratti a termine e sul taglio del cuneo fiscale fino a 7 punti.

Ora le nuove misure sono contenute nel decreto Coesione, che riforma le relative politiche in materia, e in un decreto legislativo, nell’ambito dell’attuazione della delega fiscale, entrati al Cdm. L’obiettivo, come rimarcato da Meloni al tavolo con i sindacati, è quello di continuare a sostenere la crescita dell’occupazione, la riduzione della disoccupazione e degli inattivi, ovvero di coloro che non hanno un lavoro e neppure lo cercano, per farli rientrare nel mercato. E anche di difendere il potere d’acquisto delle famiglie e dei lavoratori, “segnatamente quelli più esposti”.

In particolare, per il lavoro sono in arrivo misure per sostenere l’occupazione dei giovani, delle donne e di alcune categorie di lavoratori svantaggiati: con la riduzione degli oneri contributivi per i nuovi assunti per due anni. Accanto a queste sono previste disposizioni ad hoc per favorire l’avvio di nuove attività distinte per il Centro-Nord e il Mezzogiorno. E inoltre si fanno spazio “azioni per riqualificare” i lavoratori di grandi imprese in crisi per favorire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro.

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