Politica

G7 dell’Interno, uniti contro la radicalizzazione

03
Ottobre 2024
Di Giampiero Cinelli

 Il G7 a presidenza italiana di Borgo Egnazia ha la sua coda lunga di fitti incontri ministeriali tematici, uno dei quali è quello dell’Interno, che inizia oggi a Mirabella Eclano (Avellino), nella storica Villa Orsini.

Una settimana dedicata in primis alla sicurezza nel quadro delle rinnovate tensioni internazionali. Nelle sessioni seguenti i ministri si confronteranno sulla sicurezza nella sua dimensione cyber e sulle strategie di prevenzione e contrasto al traffico di droghe sintetiche.

Nella cena di lavoro ci si concentrerà sull’analisi di rischi e opportunità nei diversi campi di applicazione dell’intelligenza artificiale.

«Come Ministri dell’Interno e della Sicurezza siamo chiamati ogni giorno a contrastare numerose minacce alle nostre società e al nostro sistema di valori democratici – ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nel suo intervento introduttivo –. Durante la prima sessione prenderanno parte al dibattito anche i colleghi di Algeria e Libia, l’Alto Commissario per i Rifugiati e la Direttrice Generale di OIM, che offriranno il loro prezioso punto di vista su questo importante tema. Durante la seconda parte, invece, resteranno i soli Paesi del G7 e la Commissione Europea, così potremo concentrarci sull’adozione dell’Action Plan anti smuggling in adempimento del mandato ricevuto dai nostri Leader al Summit in Puglia dello scorso giugno».

Un timore che i ministri hanno condiviso è quella di radicalizzazione. Per questo è stata dedicata «attenzione allo scambio di informazioni per intercettare precocemente possibili minacce».

Al centro della riunione è stato posto anche il tema delle minacce on line, sia connesse ai processi di radicalizzazione che a quelli legati alla disinformazione. Ai lavori ha avuto modo di intervenire, in collegamento, anche il Ministro dell’Interno ucraino, che ha fornito un quadro sulla situazione nel proprio Paese e sulle misure adottate per ridurre i rischi che il conflitto in atto favorisca l’intervento di gruppi criminali nei traffici illeciti, a cominciare da quello delle armi.

«Nessuno può combattere i gruppi criminali da solo». Lo ha detto oggi la commissaria europea per gli Affari interni Ylva Johansson, in occasione della sua partecipazione alla riunione ministeriale. «È fantastico essere qui in Italia, in questa splendida zona, per incontrare i ministri del G7. Penso che sia di assoluta importanza lavorare a stretto contatto con i nostri partner per combattere efficacemente i gruppi criminali organizzati che sono responsabili del traffico di esseri umani, del traffico di migranti, del traffico di droga, della violenza, della corruzione», ha concluso.