Politica
Forza Italia, Tajani traghettatore fino al congresso. Roscioli nuovo tesoriere
Di Alessandro Caruso
Lo aveva già anticipato oggi Licia Ronzulli prima del Comitato di presidenza di Forza Italia, confermando i rumors che circolavano sulla successione al timone del partito: «Non penso di svelare un segreto, ma sarà Antonio Tajani ad avere onere e onore di guidarci». La riunione si è svolta nella sede di piazza San Lorenzo in Lucina, poco dopo quella dei gruppi parlamentari, ed è stata rapidissima. Il consiglio nazionale si terrà il 15 luglio per l’elezione del presidente pro tempore che traghetterà il partito al congresso, già identificato nella figura del ministro degli Esteri. E in quella sede sarà anche formalmente assegnato a Fabio Roscioli, avvocato romano, il ruolo di tesoriere, prendendo il posto di Alfredo Messina, ex senatore e attualmente manager Fininvest, che da quanto risulta aveva già comunicato a Silvio Berlusconi di voler fare un passo indietro. In compenso, entrerà a far parte del comitato politico.
Si prosegue, insomma, all’insegna della continuità, consacrando Tajani come garante dell’unità di un partito che ultimamente si era mostrato diviso tra la componente che fa riferimento alla Ronzulli, più moderata e più recalcitrante nei confronti di Fratelli d’Italia, e quella più governista, che trovava il suo riferimento nell’asse Berlusconi-Tajani-Fascina. L’altra notizia riguarda proprio Marta Fascina, che resta ufficialmente fuori da ruoli formali di governance, come alcuni ipotizzavano. Del resto, lo aveva già chiarito Tajani nella conferenza stampa della settimana scorsa successiva ai funerali del Cavaliere.
L’impressione è che per il momento si voglia onorare il ricordo di Berlusconi deponendo le “asce di guerra” e abbandonando la logica delle fazioni. Lo si evince dalle parole di Alessandro Cattaneo: «È fisiologico che stiamo vivendo un cambiamento, con questa nave salpiamo verso mari inesplorati per noi. È un percorso di cui siamo consapevoli, un tragitto in cui ci saranno insidie e difficoltà, ma siamo determinati ad andare avanti. L’ultima cosa che nell’ufficio di presidenza abbiamo sottolineato – ha concluso – è proprio la volontà unanime di mantenere il nome di Berlusconi nel simbolo. Al momento tutto fa pensare che la famiglia Berlusconi continui con il suo coinvolgimento, restiamo comunque molto rispettosi delle volontà».