Politica

Finale Grillo-Conte: ai rigori per ora ha vinto la burocrazia

13
Luglio 2021
Di Redazione

di Paolo Bozzacchi 

 

“Prima viene presentato loro il progetto per lo snellimento della burocrazia. Ringraziano vivamente. Poi deplorano l’assenza del modulo “H”. Concludono che il progetto passerà per un sollecito esame dell’ufficio competente, che sta creando”. Questa rivisitazione di una citazione di Ennio Flaiano calza a pennello come cronaca della finale annunciata tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte per la guida politica del MoVimento, ancora non finita dopo i rigori (ci vorrà la monetina), ma già con un netto vincitore: la burocrazia.

 

Non sappiamo se e come funzionerà la diarchia Grillo-Conte, già essa stessa un artifizio sull’altare dell’equilibrio dei poteri. Ma abbiamo già appreso dal nuovo apparato burocratico a 5 stelle che la cosiddetta Vision 2050 per l’Italia sarà gestita da una sorta di apparato burocratico che sembra preso a modello dall’Unione Sovietica di un tempo.

 

Cerchiamo di fare chiarezza su chi controlla cosa nel partito (perché di questo si tratta) tra Grillo e Conte. Già la carica confonde i più. Beppe Grillo è il Garante, Giuseppe Conte il Presidente. Prima il Presidente non esisteva, era il Capo Politico.

 

Grillo sceglie i membri del Consiglio di Garanzia e del Collegio dei Probiviri. Questi organi nella breve agitata storia del MoVimento sono serviti soprattutto per le epurazioni, cioè sono serviti e serviranno al partito per liberarsi degli elementi indegni, sospetti o indesiderabili dal punto di vista politico, morale o civile. Da notare che lo stesso Presidente (cioè Conte) può per statuto essere espulso dal partito dal Garante (Grillo), in collaborazione con il Consiglio di Garanzia e il Collegio dei Probiviri, cioè organi espressione diretta dello stesso ex comico genovese. Grillo da indiscrezioni sul nuovo Statuto è “custode dei principi e dei valori dell’azione politica”. E’ il Sacro Graal vivente del MoVimento.

 

La definizione della carica di Grillo non sarebbe proprio una novità assoluta rispetto allo Statuto 2017, che già recitava “custode dei valori fondamentali dell’azione politica dell’associazione”. Fosse confermata la nuova carica sarebbe la fotocopia della precedente, con un piccolo particolare che conferma la nascita di un vero e proprio partito politico vecchia maniera. Scomparirebbe la parola “associazione”, non proprio un dettaglio per gli attivisti sul territorio e molti dei parlamentari pentastellati da tempo in grave imbarazzo nei confronti dell’elettorato che li ha scelti dal territorio nel 2018. D’altronde gli attivisti sono diventati tali proprio perchè indignati dalla scarsa qualità dell’offerta politica dei partiti tradizionali, nemici giurati sin dalla prima ora. Ora il nemico è in casa. Anzi, meglio: sono state già spedite a casa le divise nemiche. Devono solo ritirare il pacco. 

 

Ricapitolando: ma se Grillo decide tutto fino a poter decidere di cacciare Conte quando e come vuole, che diarchia è?

 

Il Presidente Conte nominerà direttamente una Segreteria politica (non suona molto Pd?). Va ricordato però che il Consiglio di Garanzia espresso da Grillo esprime le candidature politiche e le regole di ingaggio. Dunque il ruolo effettivo della Segreteria politica al momento è ancora tutto da decifrare. 

 

Il Presidente Conte sarà affiancato da tre Vicepresidenti (da lui selezionati) e supportato da un Comitato Nazionale, un Comitato di prossimità territoriale  e una Scuola Politica. Quest’ultima sembra l’idea più tradizionale ma al tempo stessa più innovativa per un MoVimento che ha bisogno come il pane di alzare la qualità media dei suoi esponenti. 

 

Da indiscrezioni dell’Huffington Post, lo staff di Conte sta facendo trapelare (e ci tiene molto) che il Presidente sarà “unico titolare e responsabile della determinazione e dell’attuazione dell’indirizzo politico del Movimento 5 Stelle”.

 

Ma se Grillo è “custode dei valori e dei principi dell’azione politica”, per sillogismo Conte potrà solo attuare l’indirizzo politico del partito nel rispetto dei valori e dei principi custoditi da Beppe Grillo. 

 

“Tarapia tapiòco! Prematurata la supercazzola o scherziamo?” 

(Cit. Conte Mascetti in “Amici Miei”)

 
 
 
Photo Credits: Affari Italiani