Emma Bonino lascia +Europa. A seguirla a stretto giro Benedetto Della Vedova, il Segretario del partito, che però rilancia e si ricandida allo stesso ruolo in vista del prossimo Congresso. Questi gli esiti clamorosi dell’Assemblea Nazionale del movimento europeista tenutasi domenica in streaming.
In un partito nato morto dopo il I Congresso – a causa di decine di iscritti ignari portati dalla lista di Tabacci (ora fuori da +Europa) a votare per gli organi dirigenti e per lo scandalo tessere collettive (vietate dallo Statuto) che aveva in seguito portato all’estromissione di Paola Radaelli dalla corsa a leader – le tensioni erano esplose già nella giornata di sabato.
Il 13 marzo, infatti, l’Assemblea aveva votato con 38 favorevoli la sfiducia al proprio Tesoriere Valerio Federico, reo di aver gestito con opacità le iscrizioni al partito nell’anno che portava al secondo Congresso, accettando iscrizioni individuali il cui pagamento non è stato dimostrato essere avvenuto direttamente dall’iscritto, come prescritto dallo Statuto.
Ed è proprio in virtù di quella scelta dell’Assemblea che nella giornata di domenica Bonino ha fatto sapere di volersene definitivamente andare da +Europa: “non voglio rischiare di essere cacciata a mia volta”, ha dichiarato. Bonino ha messo sul piatto anche il suo seggio al Senato, accusando di cupidigia i compagni di partito.
Il rischio di una prematura fine dell’esperimento politico è più che mai concreto. Per il momento +Europa va avanti. E lo fa anche in conseguenza delle dimissioni del Segretario, che delineano da Statuto l’inizio del percorso congressuale.
Annunciate nel plenum e riprese su Facebook, infatti, Della Vedova ha fatto sapere di abbandonare la guida di +Europa, sancendo quindi la convocazione di un Congresso entro i successivi tre mesi. Evento al quale, come detto, ha già dichiarato di voler partecipare da candidato: “lascio e raddoppio”, ha affermato. A concorrere al ruolo apicale del soggetto liberaldemocratico, al momento, c’è anche Giulio Del Balzo, che ha già formato la lista “Scossa Liberale”. Molto probabili sono inoltre i nomi dell’On. Riccardo Magi, ex segretario di Radicali Italiani e uno dei leader della minoranza interna (che raccoglie soprattutto l’area che aveva sostenuto Cappato al primo Congresso), e Piercamillo Falasca, anche se il suo nuovo ruolo da Consigliere della neo ministra Carfagna mette in dubbio la sua effettiva partecipazione come sfidante.
Rimane da vedere se +Europa esisterà ancora tra tre mesi e, nel caso, con quali conseguenze interne sulla tenuta del movimento. Una crisi, quella del soggetto liberaldemocratico, che mostra però ancora una volta le difficoltà di tenuta dei partiti all’interno del sistema politico italiano.
In concomitanza con l’uscita della Bonino, infatti, il Pd eleggeva quasi all’unanimità il nuovo Segretario: Letta è così ufficialmente succeduto al dimissionario Zingaretti. Il compito più gravoso che gli si prospetta, però, non riguarda tanto l’agenda, quanto i rapporti interni tra le correnti. Stessa sorte per il Movimento 5 Stelle, la cui leadership ponte di Crimi è ancora lì in attesa che complicate sintesi tra le anime grilline trovino un accordo.
In questo panorama, l’addio della leader radicale a +Europa può senz’altro fare scalpore. Ma nessuno si aspetti che la fine del partito coincida con la fine di una classe dirigente, che saprà senz’altro trovare nuove vie per innovate offerte politico-elettorali: diverse nel nome, non per forza nella sostanza. Vedasi il progetto Cottarelli, pronto a partire. Sempre che nuove leggi elettorali non ne depotenzino l’ambizione.