Politica
FdI, Meloni all’Esecutivo: no passi falsi, sull’immigrazione ci attaccheranno
Di Giampiero Cinelli
L’Esecutivo di Fratelli D’Italia si è riunito oggi alla Camera, nella Sala Tatarella, per fare il punto in un momento importante della legislatura. I primi due anni di governo stanno per compiersi e l’opinione pubblica è tornata ad alimentare indiscrezioni sulla tenuta della maggioranza, sulla scia degli ultimi fatti di cronaca e di uno scenario internazionale in cui è complesso regolarsi. Ma dalle parole della Premier emerge che il ruolo di guida del partito non è in discussione e che le scelte strategiche andranno difese di qui in avanti, senza incorrere in passi falsi.
Al vertice si è parlato del quadro politico e dell’azione di governo. Presenti Fabio Rampelli, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e quello delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato Lucio Malan ed il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato. C’era anche Arianna Meloni oltre a Francesco Lollobrigida e Raffaele Fitto. Al tavolo inoltre i governatori di regione Marco Marsilio e Francesco Acquaroli.
FdI resta il primo partito
Meloni è stata perentoria: «Noi stiamo facendo la storia, e dobbiamo esserne tutti consapevoli. E questo non prevede né pause né soste, ma tanto meno può consentire errori e passi falsi. Tutti noi abbiamo un compito molto più grande delle nostre aspettative e dei nostri desideri, e dobbiamo essere capaci di tenerlo ben presente ogni giorno». Secondo il primo ministro, FdI dovrà continuare a essere «l’asse portante della maggioranza di governo. Credo che il miglior modo per fare questo lavoro: innanzitutto, comunicare sempre di più e sempre meglio ai cittadini cosa facciamo, perché noi facciamo più di quello che comunichiamo; inoltre, occorre essere sempre di più da pungolo nei confronti dell’Esecutivo, attraverso il lavoro dei parlamentarie del partito, organizzato in Dipartimenti».
Italia e Albania
Meloni ha esortato a non tentennare nemmeno sul tema migratorio: «Tra qualche settimana sarà pronto anche il Protocollo con l’Albania, e su questo progetto dovremmo essere molto attenti e scrupolosi perché abbiamo gli occhi del mondo puntati addosso. Tutti capiscono che questa iniziativa può cambiare completamente il modo di governare l’immigrazione irregolare. Lo capiamo noi e lo capiscono i professionisti dell’immigrazione senza regole, che faranno di tutto per mettere i bastoni tra le ruote di questa iniziativa».
L’immigrazione adesso
Intanto sull’immigrazione i numeri sembrano dire che «il cambio di passo c’è, e si vede dai numeri e dalla tendenza decrescente degli sbarchi, che si sta progressivamente consolidando. Rispetto allo stesso periodo del 2023, gli sbarchi sono diminuiti del 64% e i dati sono molto positivi anche rispetto al 2022, -27% – ha puntualizzato Giorgia Meloni –, che poi ha aggiunto: «i dati ci dicono che le politiche che stiamo portando avanti, le scelte che abbiamo preso, l’inteso lavoro diplomatico e internazionale del Governo nel suo complesso con le Nazioni africane e gli accordi che abbiamo sottoscritto con loro, a partire da Tunisia e Libia, sono giuste e funzionano. Diminuiscono gli sbarchi e, cosa più importante, diminuiscono anche i morti e i dispersi in mare».
Regionali
L’assemblea è durata circa quattro ore, poi Giorgia Meloni ha lasciato la Camera, non senza aver trattato anche la politica territoriale. «A breve tre Regioni torneranno al voto e Fratelli d’Italia dovrà essere protagonista e ribaltare i pronostici. L’Emilia-Romagna non è esattamente una roccaforte del centrodestra, diciamo così, e abbiamo scelto di appoggiare Elena Ugolini, una donna capace, non iscritta a nessun partito che ha scelto di candidarsi con coraggio e determinazione. Una sfida non semplice, ma molte energie esterne al centrodestra tradizionale si sono aggregate intorno a lei. In Umbria puntiamo a confermare il governo di Donatella Tesei e del centrodestra, ma dobbiamo tenere in conto i risultati alle ultime amministrative di Perugia e Terni».