Politica
Elezioni regionali: parte la campagna elettorale mentre si serrano i ranghi nelle coalizioni
Di Simone Zivillica
A poco meno di un mese dal voto per le elezioni regionali, la campagna elettorale entra nel vivo in un contesto politico che a livello nazionale presenta diverse fratture, più o meno visibili, sia a destra che a sinistra, mentre a livello regionale sembra essere più omogeneo. Se a livello nazionale le anime interne del centrodestra sembrano collidere anche a mezzo stampa, infatti, sul piano della corsa alla guida delle regioni al voto a metà febbraio, sembrano avere i ranghi più serrati. Questo avviene anche grazie alle continue rassicurazioni dei leader di maggioranza, Matteo Salvini su tutti che ha chiarito come non ci siano altre liste in uscita dalla Lega per le elezioni regionali lombarde: «non mi risulta che la Lega si presenti divisa alle prossime elezioni regionali lombarde. Il ‘Comitato Nord’ non c’è, non esiste, non è pervenuto. […] Sono state depositate le liste sabato scorso, non ci sono altre liste» – ha detto il leader del Carroccio a margine di un convegno di Assimpredil Ance sulle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, come riporta l’Ansa.
A sinistra, invece, la candidatura di D’Amato non vuole corteggiare i 5 stelle, che infatti non lo appoggiano e prestano il nome alla candidatura della Bianchi. L’elettorato grillino, però, è un obiettivo chiaro della sua corsa verso via Cristoforo Colombo: «alle ultime elezioni regionali vincemmo come centrosinistra, andando separati dal centrodestra e anche dal Movimento 5 stelle. Il tema è la credibilità – insiste D’Amato rispondendo sempre all’Ansa – e con questa mi presento agli elettori dei 5 stelle». Proprio Donatella Bianchi, candidata per i pentastellati nel Lazio, si dice pronta a collaborare post-voto con D’Amato, a patto di trovarsi su punti dirimenti dei rispettivi programmi, su tutti quelli riguardanti la gestione degli impianti di smaltimento con i no secco ai nuovi impianti (quindi anche al termovalorizzatore di cui tanto si parla e si scrive) e sullo sprint da dare alla raccolta differenziata. Non si lascia sfuggire, tuttavia, una battuta che potrebbe rimanere indigesta a D’Amato e compagni. In un intervento alla Confcommercio del Lazio, ha detto di non avere «pregiudiziali nei confronti di nessuno e magari proporrò una vicepresidenza a D’Amato». Altro tema su cui punta la lista grillina è quello della sanità, dove il titolo al punto del loro programma è centrato sulla riduzione radicale delle liste d’attesa per le visite specialistiche negli ospedali laziali. Più cauto, quindi, dell’impegno di Rocca che dal centrodestra ha dichiarato di volerle esaurire nei primi 12 mesi di mandato.
Evidentemente il tema è caldo e di centrale importanza per la cittadinanza, non solo laziale, ma anche lombarda. Infatti, il dibattito si è infiammato proprio tra i due contendenti più a destra, l’uscente Fontana e la sfidante appoggiata dai centristi Letizia Moratti. Proprio l’ex assessore alla Sanità per la regione Lombardia ha tuonato contro il suo presidente di regione che aveva dichiarato di aver approvato misure importanti in merito alla riduzione delle liste d’attesa solo dopo che la Moratti si era dimessa: «Gli ultimi provvedimenti approvati dopo le mie dimissioni, a cui si riferisce Attilio Fontana nella sua dichiarazione, non sarebbero stati nemmeno pensabili, senza il lavoro che ho fatto nei 20 mesi da Assessore e che intendo proseguire da Presidente di Regione Lombardia. Certo, se accettasse un confronto, potremmo discutere di questi e altri temi e fare chiarezza su quanto al momento gli sfugge».
Da parte sua il candidato alla presidenza della Lombardia Pierfrancesco Majorino ha incontrato la stampa a Milano con i leader dell’Alleanza Verdi-Sinistra Fratoianni, Evi e Bonelli in occasione della presentazione delle liste per le prossime elezioni regionali. In quell’occasione, non ha lasciato sul campo l’occasione di intervenire proprio sull’acceso confronto dei suoi rivali a destra. «Mi sto godendo lo spettacolo di accuse e contraccuse tra Moratti e Fontana riguardo liste d’attesa e Trenord. Le due anime del centrodestra stanno offrendo uno spettacolo farsesco e penoso per i lombardi. È la conferma che è tempo di cambiare» – a latere dell’incontro all’Ostello Bello di Milano. Incontro durante il quale non ha risparmiato critiche aspre anche al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini in merito alla sua posizione sui fondi del Pnrr: «Salvini ha detto che non si possono usare i fondi del Pnrr. Mi chiedo se sia impazzito. Io dico giù le mani dal Pnrrr. Non fare pasticci e mettiti a lavorare perché in Lombardia abbiamo bisogno di quelle risorse».
Rimanendo nell’area centrodestra, e in Lombardia, il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi ha incontrato la stampa a villa Gernetto a Monza per presentare le liste in appoggio al candidato presidente Fontana. Dopo aver scongiurato il rischio di addormentarsi e finire in un monologo di Crozza – esorcizzato da Berlusconi stesso in apertura del suo discorso – ha aperto l’intervento chiarendo la saldezza della coalizione formata da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia dicendo che «con i nostri alleati c’è un rapporto assolutamente leale che ci consente di governare bene assieme sia a Roma che nelle regioni». Ha poi ribadito di essere «convinto che noi vinceremo, e che il contributo di Forza Italia per vincere sarà decisivo, ma sono altrettanto convinto che il traguardo della vittoria richieda da parte nostra il massimo impegno. Io sarò in campo come sempre – ha assicurato – a sostegno di Forza Italia e dei nostri candidati».