Politica

Europee, Tajani e Schlein aprono la campagna elettorale

13
Maggio 2024
Di Giuliana Mastri

Le Europee si avvicinano e i due segretari che da opposti fronti hanno deciso di metterci la faccia, anche se non andranno a Bruxelles se eletti, avviano le loro campagne elettorali. Si tratta di Antonio Tajani ed Elly Schlein. Il primo la apre stasera all’Eur, la seconda, dopo le “prove tecniche” al Monk (Roma), quattro giorni fa con Zingaretti, si trova oggi a Fossoli con il candidato Pse alla presidenza della Commissione europea Nicolas Schmit.

I valori fondanti per Schlein
Schlein a Fossoli ha posto l’accento sulle differenze ideologiche tra i socialisti europei e le destre: «Innanzitutto serve la memoria ed è per questo che siamo qui oggi al campo di Fossoli insieme a Nicolas Schmit che è commissario europeo. Perché è una memoria condivisa che non dobbiamo mai dimenticare. Non si può scrivere una pagina di futuro migliore se non partiamo dalla memoria delle pagine più insanguinate del Novecento e sono passate da qui, da Carpi, da questo campo dove sono transitate migliaia di persone private della libertà, private del futuro, nel modo peggiore. è qui che siamo per ricordare appunto le tragedie del Novecento che non si devono ripetere mai, le responsabilità del regime nazifascista, l’importanza della lotta di Liberazione da parte di partigiani e alleati». Così ha detto a margine della sua visita al campo di concentramento e transito di Fossoli, provincia di Modena.

Trasparenza sull’antifascismo
«Questa attenzione per l’Europa da qui all’8-9 giugno vogliamo che parta esattamente dalle radici comuni dei valori europei, che sono anche i valori della nostra Costituzione antifascista quindi insomma è importante per noi essere qui essere qui a ricordare insieme, e farlo insomma farlo come una una grande famiglia europea, quella socialista, che affonda proprio le sue radici nella nella memoria di questa tragedia», ha aggiunto Elly Schlein che al Monk aveva anche fatto riferimento al tema dell’aborto, per lei un diritto da difendere anche dai centri europei.

von der Leyen a Roma
Per quanto riguarda Antonio Tajani, il suo pre-comizio non è stato trascurabile, perché ha incontrato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nella capitale, come “Spitzenkandidat” del Ppe; von der Leyen è arrivata nella sede della Fondazione De Gasperi, preceduta da un flash mob di protesta di alcuni studenti, che dopo l’ingresso del corteo di auto si è allontanato pacificamente. Prima del bilaterale un pranzo al Circolo degli Esteri al quale, oltre ai due leader, erano presenti tutti i ministri e i capigruppo di FI. Von der Leyen non parteciperà invece all’apertura della campagna per le europee del partito azzurro, anche perché, come spiegano fonti di FI, la sua presenza non è mai stata prevista.

Espandere il confronto
Ma in questi giorni ha destato molta attenzione anche il confronto in diretta Rai, fissato il 26 maggio, che per le Europee faranno Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Sull’evento Tajani si è espresso, ritenendo che fosse meglio svolgerlo «all’americana con tutti leader in scena, così si rispetta la par condicio e lo spirito del sistema elettorale. In questa tornata di votazioni non c’è centrodestra contro centrosinistra, ma uno schema di gara differente: non tra due schieramenti ma tra tanti partiti».

Il Green Deal
Il Ministro degli Esteri, parlando dei temi inerenti al contesto europeo, ha specificato durante l’incontro con von der Leyen: «Noi dobbiamo lavorare tutti per affrontare il cambiamento climatico. Ma dobbiamo farlo con un approccio pragmatico e non ideologico. E con Timmermans alla Commissione c’era un approccio troppo ideologico. Dobbiamo lavorare passo dopo passo tenendo conto delle esigenze dell’industria e dell’agricoltura».

Il sondaggio
Attualmente, secondo le ultime rilevazioni di YouTrend per Skytg24, alle elezioni europee favorito è Fratelli D’Italia, dato al 26,8%, segue il Pd al 20,7%, poi M5S al 16,1%, dunque la Lega all’8,8%, Forza Italia all’8%. Quindi Stati Uniti D’Europa al 4,7%, Avs 4,4%, Azione 4%. Le altre liste sotto il quorum, comprese quelle di Michele Santoro e Cateno De Luca. L’astensione è prevista al 40% In termini di seggi italiani all’Europarlamento, il risultato del sondaggio si traduce con 21 a Fdi, 17 al Pd, 14 al M5S, 6 a Fi e Lega, 4 a Stati Uniti d’Europa e Avs, 3 ad Azione e 1 a Svp (Partito popolare Sudtirolese). Quanto alla fiducia nei leader italiani, Meloni e Conte sono al 33%, Schlein e Tajani al 25%. Inoltre il 51% degli intervistati è contrario ad un aumento della spesa militare mentre per il 24% è adeguata.