Politica

Elezioni europee, come funziona negli altri Stati?

05
Giugno 2024
Di Giampiero Cinelli

Mancano tre giorni alle elezioni europee, che in Italia si svolgono l’8 e 9 giugno, in generale dal 6 al 9 giugno nell’Unione. Solo in Italia e in Repubblica Ceca sarà possibile votare per due giorni consecutivi. Ma come funziona, oltre alle indicazioni tecniche date agli elettori in fase di voto, il sistema elettorale negli altri 27 Paesi dell’Ue? Ecco un quadro generale delle dinamiche e alcuni dettagli.

La soglia di sbarramento non c’è per tutti, solo in 14 Paesi su 27 dell’Ue. La più alta, al 5%, è prevista in Bulgaria, Francia, Romania, Slovacchia, Ungheria, Lituania, Lettonia, Polonia e Croazia e Repubblica Ceca. La Grecia al 3% e Cipro all’1,8%.

Liste chiuse senza preferenze in Francia, Spagna e Germania più altri tre Paesi. Nella maggior parte degli Stati membri la soglia d’età minima per votare è 18 anni. In Grecia 17, 16 anni in Belgio, Germania, Malta e Austria. In Bulgaria, Belgio, Lussemburgo e Grecia il voto è un obbligo giuridico, chi lo disattende può subire delle sanzioni. L’Estonia è l’unico Paese che consente il voto online.

La legge elettorale
Le leggi elettorali per le europee non sono identiche per ogni Stato. Ogni modello può avere le sue particolarità ma ognuno deve rispettare il principio proporzionale, utilizzando o un sistema di lista o il sistema del voto trasferibile singolo. Ciascuno Stato membro funziona come una singola circoscrizione, ad eccezione di Irlanda, Italia, Polonia e Belgio che hanno diviso il loro territorio in diverse circoscrizioni regionali.

La proporzionalità è “degressiva“. Cioè il numero di rappresentanti assegnato a ogni paese tiene in considerazione sia la popolazione – quindi più seggi per i paesi più popolosi – sia la necessità di garantire un’adeguata rappresentanza anche per gli stati più piccoli. Infatti in quelli minori ci sono più parlamentari europei per ogni cittadino, mentre in quelli più grandi la rappresentatività è più diluita. In Italia si vota con la legge 18 del 1979, modificata nel 2009 e nel 2014, con un proporzionale puro e le preferenze. Sbarramento al 4%.

Ripartizione dei seggi
È la Germania la nazione con il maggior numero di eurodeputati (96 seggi), seguita da Francia (81 seggi, due in più rispetto a quelli attuali) e Italia (76 seggi). Quelli a eleggerne di meno sono i paesi meno popolosi dell’Unione europea, a cui spettano solo 6 seggi, comunque di più di quanto avrebbe garantito la sola assegnazione in proporzione al numero degli abitanti. Si tratta di Cipro, Lussemburgo e Malta.

Le proporzioni
Per gli Stati meno grandi è infatti stabilita una sorta di compensazione, nel senso che Malta ha un seggio in Parlamento europeo ogni 90.000 abitanti, Lussemburgo uno ogni 110.000 e Cipro uno ogni 153.000. L’opposto invece per i paesi con il maggior numero di seggi: in Germania un parlamentare europeo rappresenta 879.000 cittadini, in Francia 840.000 e in Italia 774.000.

Le aggiunte
Per queste elezioni europee si è deciso di aumentare il numero di eurodeputati eleggibili. Passando da 705 a 720 per la legislatura 2024-2029. Francia, Olanda e Spagna avranno 2 seggi in più, con Madrid che eleggerà 61 deputati. Un ulteriore seggio invece spetterà a Polonia, Belgio, Austria, Slovacchia, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Lettonia, Slovenia.

Parità di genere
In Italia le liste presentate dai partiti devono rispettare la parità di genere; in ciascuna lista i candidati uomini e le candidate donne non possono essere più della metà del numero totale dei candidati, e i primi due candidati della lista devono essere di sesso diverso. A seguito della proclamazione, ogni eletto ha 30 giorni per rinunciare all’elezione. Gli eletti in più circoscrizioni comunicano la circoscrizione di elezione entro 8 giorni.

Principali gruppi politici
Gli eurodeputati sono organizzati per affiliazione politica e non per nazionalità. Sette i gruppi politici nel Parlamento europeo.

  • Partito Popolare Europeo (Democristiani – PPE)
  • Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento europeo (S&D)
  • Gruppo Renew Europe (Liberali)
  • I Verdi/Alleanza libera europea
  • Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti europei (ECR – ne è parte Fratelli D’Italia)
  • Gruppo Identità e Democrazia (ID – ne è parte la Lega)
  • La Sinistra (GUE/NGL)

Per formare un nuovo gruppo politico al Parlamento europeo ci vuole il sostegno di 23 eurodeputati provenienti da almeno sette Stati membri. Gli eurodeputati che non hanno affiliazioni politiche sono conosciuti come membri non iscritti.

L’iter dopo il voto
Concluse le operazioni di voto ci vorrà un po’ di tempo per capire quale quadro avremo davanti. Il 17 giugno ci sarà la riunione informale dei leader dell’Ue, il 27 e 28 giugno si svolgerà il primo Consiglio europeo della nuova legislatura e l’1 luglio l’Ungheria assumerà la presidenza di turno del Consiglio. Dal 16 al 19 luglio a Strasburgo la sessione costitutiva del Parlamento europeo, con l’elezione del presidente del Parlamento e la possibile elezione del presidente della Commissione europea. Tra ottobre e novembre le audizioni dei Commissari europei designati in Parlamento, il 31 ottobre la fine del mandato dell’attuale Commissione e tra novembre e dicembre il voto in plenaria dei membri del Collegio dei Commissari.

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