In un’estate con zero scandali, niente gossip, poca politica interna e molto estera, come una bomba è arrivata la notizia del rave party a Valentano, in provincia di Viterbo. Non fossimo in una situazione di emergenza sanitaria non sarebbe nemmeno una notizia da prima pagina, ma quando il tema dell’estate, politico e non, è il Green Pass, 10.000 persone che decidono senza alcuna autorizzazione di assembrarsi, sono una notizia. Una notizia che, a grappolo, ne contiene tante altre, e tutte stomachevoli. Innanzitutto, i terreni su cui 10.000 persone si sono ritrovate per sballarsi sono privati. Ovviamente nessuno ha chiesto il permesso al proprietario, si sono insediati, hanno occupato, utilizzato, danneggiato, distrutto. Era una tenuta agricola, con animali che si sono trovati scacciati e senz’acqua. Hanno deciso di assembrarsi, senza alcuna cautela, senza alcuna autorizzazione, lasciando sul campo morti tra gli uomini e tra gli animali e ricoverati, soprattutto per coma etilico. E ora gli abitanti della zona saranno costretti a tamponi di massa per scongiurare un focolaio. Immaginiamo i proprietari di locali della Tuscia alle prese col Green Pass. Oppure i proprietari di discoteche, che devono restare chiusi. Ma loro, quelli del rave, no. Uno schiaffo in faccia a tutti noi, uno schiaffo allo Stato che non riesce a fare rispettare le leggi che fa. Uno schiaffo ancor più forte, visto che si esalta la trattativa con gli organizzatori per liberare l’occupazione senza scontri, ma poi emerge che da tutta Europa sono venuti in Italia perché qui la polizia non ha fama di severità. Insomma, in Italia avrebbero potuto farla franca. Poi capita di sentire le interviste dei partecipanti al party e tutti (sottolineo, tutti) che dicono: “organizzazione perfetta, c’era da mangiare e da bere”.
Che Paese fantastico siamo: uno organizza un mega evento di 5 giorni non autorizzato, violando e occupando un’area privata e gli avventori magnificano l’organizzazione dell’evento. Che poi, avranno rilasciato lo scontrino per le consumazioni? Dubito. A pochi chilometri da lì, a Viterbo, una delle più belle e antiche tradizioni religiose d’Italia, Santa Rosa, è stata annullata per il Covid. Avrebbe creato assembramento. Ma il rave no, è andato avanti 5 giorni, se ne prevedevano 10. Dal Covid, ne usciremo migliori? Dovessimo giudicare da questi episodi, no. Siamo sempre i soliti furbetti.