Politica
Draghi, lectio magistralis nella conferenza stampa di fine anno
Di Mattia Silvestri
Più che una conferenza stampa di Draghi una sorta di simposio di fine anno. Altrimenti detto “lectio magistralis” da Premier. Questa, in pillole, l’occasione di comunicazione per Mario Draghi, che non si è risparmiato né nel rivendicare i successi 2021 dell’Esecutivo, né ha lesinato notizie di prima mano sulla corsa al Quirinale e vari altri temi.
Governo
“E’ essenziale che la legislatura vada avanti fino al suo termine naturale per continuare l’azione di contrasto alla pandemia, di rilancio della crescita, l’attuazione del PNRR”, ha spiegato Draghi. E aggiunge: “Abbiamo raggiunto tutti e 51 gli obiettivi del Pnrr e in questo momento è in discussione alla Commissione la firma dell’accordo operativo che apre il periodo di uno-due mesi di interlocuzione prima di accordare la tranche dei prestiti previsti”.
Corsa al Quirinale
“I miei destini personali non contano”, ha sgombrato il campo il Premier, “non ho particolari aspirazioni di un tipo o dell’altro, sono un un uomo, un nonno al servizio delle Istituzioni”.
Sollecitato su Berlusconi: “Berlusconi? Non sta a me dare queste valutazioni, non sono più presidente della Bce e anche se lo fossi stato all’epoca non avrei dato valutazioni che esondavano dal mio compito allora ed esondano dal mio compito oggi”.
Poi sul Presidente Mattarella. “E’ l’esempio migliore come guida all’interpretazione al ruolo del Capo dello Stato: ha garantito l’unità nazionale. il Presidente della Repubblica non è un notaio, ma un garante”. Poi a sorpresa aggiunge: “Quello verso Mattarella è un messaggio di affetto, l’affetto che provano tutti gli italiani verso una figura che ha svolto splendidamente il suo ruolo, con dolcezza e fermezza. Ha attraversato momenti difficilissimi e scelto con lucidità e saggezza. E’ l’esempio, il modello di Presidente della Repubblica”.
Sulla corsa c’è uno scenario da temere: “Avete visto che perché l’azione del governo continui ci vuole una maggioranza ampia, anche più ampia: è immaginabile che una maggioranza si spacchi per l’elezione del Presidente della Repubblica e magicamente si ricomponga per sostenere il governo?”.
Covid19
L’esperienza “insegna che uno può sperare che le cose vadano per il meglio ma in realtà deve prepararsi al peggio. Uno degli errori fatti dai rigoverni è credere che l’epidemia non sarebbe arrivata da loro e nel caso con meno intensità”. Così Draghi, nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno. “Non sono uno scienziato ma sono incline a pensare il peggio e dunque agire in anticipo per difendere quel poco di normalità conquistata”, ha aggiunto.
Sulle precauzioni e il tracciamento: “E’ importante capire che fra la seconda e terza dose, quando la protezione tende a scadere, occorre fare il tampone. E’ necessario”.
Poi più ad ampio raggio: “Lo stato di emergenza non è un atto di rassegnazione ma di necessità. L’evoluzione dei dati ha dimostrato che lo stato di emergenza andava prorogato ed è un atto di buon senso. L’UE ha fatto più di ogni altro in termini di donazioni di vaccini. Questo è un punto di orgoglio e l’Italia ha fatto la sua parte. Donare va benissimo, ma poi bisogna organizzare la struttura per far arrivare i vaccini dove servono, e qui siamo molto indietro”.
Vaccini nel mondo
“La Commissione europea ha presentato una proposta al WTO per permettere una deroga temporanea al brevetto e installare centri produttivi ad esempio in Africa. A questa misura si oppongono gli Stati Uniti e il fatto che tutto il dialogo all’interno della organizzazione mondiale del commercio è fermo. Una cosa che va rivendicata alla UE è che ha fatto più di chiunque altro in termini di donazione di vaccini, gli Usa hanno fatto promesse gigantesche ma consegne molto più limitate di quelle europee”. Non bisogna però “essere soddisfatti perché il tasso di vaccinazione è basso a fronte di enormi donazioni: donare va benissimo ma poi bisogna organizzare l’infrastruttura logistica per fare arrivare i vaccini dove possono essere somministrati”.
Caro energia
“La Commissione europea sta lavorando, ma dobbiamo farlo anche a livello nazionale: il sostegno alle imprese e alle famiglie per gli aumenti del gas ci sarà e se necessario andremo oltre quanto già deciso. I grandi produttori di energia stanno facendo profitti fantastici. Il costo dell’idroelettrico e quello delle rinnovabili non ha niente a che vedere con quello del gas eppure quell’energia viene venduta tutta al prezzo del gas. Serve riflettere su come in un certo senso chiamare i grandi produttori di energia a partecipare a questo sostegno al resto dell’economia: anche loro devono aiutare il resto dell’economia, le imprese e le famiglie”.
Crisi Ucraina
Gli accordi di Minsk “non sono stati osservati da entrambe le parti. Un’osservanza di questi accordi potrebbe essere un primo passo per sdrammatizzare la situazione. Dobbiamo capire quale sia la situazione in cui si trova la Russia. Le informazioni sull’ammassamento di forze militari ai confini con l’Ucraina paiono dire che nell’ultima settimana c’è stato un rallentamento. Fonti americane però dicono che assisteremo ad un ulteriore ammassamento di truppe”.
Riforma Fisco (riscossione)
“Bisogna fare una riforma del sistema di riscossione. Molte cose sono cambiate in questi mesi a proposito del sistema di riscossione. In particolare, la capacità che l’Agenzia delle Entrate ha oggi di poter accedere a banche dati. Questo è il punto fondamentale per colpire l’evasione. La fatturazione elettronica è stato un altro passo, deciso dai governi precedenti, per ridurre l’evasione. Oggi le cifre sull’evasione sono un pochino migliorate, ma la battaglia è lunga”.