Politica
Draghi incontra Salvini, la Lega promette fedeltà al governo
Di Massimo Gentile
Un colloquio tranquillo e costruttivo, quello che si è svolto oggi tra Draghi e Salvini a Palazzo Chigi. Del resto Salvini già lo scorso weekend in un’intervista al Corriere della Sera, prima, e dal palco della sua kermesse romana, dopo, aveva rassicurato il Presidente del consiglio: la Lega vuole essere elemento di stabilità in questo momento. Dal Carroccio non arriveranno scossoni alla maggioranza, anche se le posizioni su alcuni punti divergono.
Ad esempio sull’invio di armi all’Ucraina. L’equidistanza che Salvini sta mantenendo tra Mosca e Kiev è il principale motivo di attrito con Draghi. Salvini lo ha ribadito anche oggi nel corso dell’incontro: «Mandare aiuti economici e militari all’Ucraina inizialmente era giusto e lo abbiamo votato con convinzione. Ora ulteriori invii di armi non penso siano la soluzione giusta. Il dialogo non si prepara con l’invio di altre armi. Se la guerra va avanti – teme Salvini -anche in Italia ci sarà una strage di posto di lavoro».
Ma l’atteggiamento di Salvini non è ostile. La sua posizione è chiara: una condanna dell’invasione russa ma una volontà di non prendere troppo le distanze da un player, come la Russia, strategico per molte imprese italiane, che rappresentano la base elettorale forte della Lega. Questo starebbe alla base della sua richiesta di non inviare armi pesanti a Kiev e della contrarietà all’adesione alla Nato di Svezia e Finlandia. E proprio a questo argomento è possibile che si sia fatto riferimento durante il colloquio, visto l’incontro di Draghi con il premier finlandese Sanna Marin, in programma mercoledì prossimo.
Nel corso dell’incontro si è parlato anche delle conseguenze economiche e umanitarie del conflitto in corso, con particolare riferimento alla necessità di prevenire una crisi alimentare sul larga scala e di proseguire lungo la strada dell’accoglienza ai profughi ucraini. Sul fronte dell’energia, è stata condivisa l’importanza di un percorso che affianchi diversificazione delle fonti di approvvigionamento e investimenti sulle rinnovabili.
Draghi ha ancora il sostegno affidabile della Lega. Ma è sempre bene tenere buoni gli alleati, soprattutto in clima di campagna elettorale.