Politica

DL Calabria: arriva in Parlamento il provvedimento per la sanità della Regione

07
Maggio 2019
Di Redazione

 

Un provvedimento fortemente voluto, sentito, ma soprattutto richiesto dai cittadini calabresi. Il decreto-legge cd. Calabria è stato approvato dal Consiglio dei Ministri dello scorso 23 aprile, che si è tenuto proprio a Reggio Calabria per dare non solo un messaggio ma anche un contributo concreto al fine di risolvere la grave situazione in cui versa la sanità pubblica calabrese, emersa anche grazie ad alcuni servizi della trasmissione televisiva Le Iene. Il provvedimento, firmato lo scorso 30 aprile dal Capo dello Stato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 2 maggio, è approdato alla Camera dove sta per iniziare la prima lettura dell’iter di conversione in legge.

Il testo, che sarà esaminato dalla Commissione Affari Sociali, si compone di sedici articoli che recano disposizioni speciali per ripristinare i livelli essenziali di assistenza sanitaria, prevedendo inoltre un piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario regionale. Anzitutto, il decreto prevede che ci sia un Commissario ad acta che avrà vari compiti, tra cui l’attuazione del piano di rientro la relativa verifica straordinaria dell’attività dei direttori generali degli enti del Servizio sanitario regionale, che dovrà essere coerente con gli obiettivi del piano di rientro.

Inoltre, l’art. 4 prevede un’ulteriore verifica sull’operato dei direttori amministrativi e straordinari delle aziende sanitarie, sulla base di criteri stabiliti dallo stesso decreto. Nel caso di esito negativo, è prevista la pronuncia di decadenza dell’incarico dei vari soggetti verificati. In più, l’art. 5 estende alle aziende sanitarie della Regione la disciplina prevista per gli enti locali in materia di dissesto finanziario: il Commissario avrà quindi anche il compito di svolgere delle verifiche sulla gestione finanziaria dell’ente; in caso di irregolarità, si passerà ad una gestione straordinaria dell’ente con conseguente isolamento di procedure finalizzate a isolare la gestione contabile passata da quella presente.

In materia di appalti, il decreto prevede che gli enti e le aziende sanitarie debbano avvalersi esclusivamente degli strumenti di acquisto e di negoziazione di Consip. Nei casi di contratti con soglie inferiori a quella di rilevanza comunitaria, il Commissario ad acta potrà stipulare un protocollo d’intesa con l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) al quale saranno chiamate ad adeguarsi aziende ed enti. Il decreto affronta anche il tema della carenza del personale sanitario, fissando nuovi limiti di spesa al fine di contrastarne la carenza. Per ciò che concerne i medicinali, invece, si estende il termine temporale (da 2 a 4 mesi) entro cui le aziende farmaceutiche sono tenute a comunicare all’Aifa l’interruzione della commercializzazione dei medicinali.

Infine, il provvedimento prevede anche una collaborazione tra il Commissario ad acta, i vari commissari straordinari e la Guardia di Finanza al fine di mettere in atto attività di contrasto delle violazioni economiche e finanziarie commesse in relazione all’attuazione del piano di rientro.

 

Fabiana Nacci

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