Politica
Dl Aiuti quater, bollette gas e luce rateizzabili per le imprese. La bozza integrale del documento
Di Alessandro Caruso
Le imprese potranno rateizzare le bollette di luce e gas fino a un massimo di 48 rate con un interesse che non può superare il rendimento del Btp. Questo è uno dei passaggi più significativi del Dl Aiuti quater, in discussione questo pomeriggio in Consiglio dei ministri. “Al fine di contrastare gli effetti dell’eccezionale incremento dei costi dell’energia, le imprese residenti in Italia hanno facoltà di richiedere la rateizzazione degli importi dovuti a titolo di corrispettivo per la componente energetica di elettricità e gas naturale ed eccedenti l’importo medio contabilizzato, [a parità di consumo], nel periodo di riferimento compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2021, per i consumi effettuati dal [1° ottobre 2022 al 31 marzo 2023] e fatturati entro il [31 dicembre 2023]”, si legge nella bozza del Dl Aiuti quater.
Dal 1° gennaio 2023 il tetto per pagare in contanti sale a 5 mila euro, rispetto ai mille già previsti. I premi aziendali esclusi dalla tassazione salgono a 3.000 euro, rispetto ai 600 euro attualmente previsti dalla normativa. La misura è contenuta nelle bozza del decreto legge AIUTI QUATER. I fringe benefit per i lavoratori dipendenti non concorrono a formare il reddito per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite.
PRODUZIONE GAS NAZIONALE
Si prevede il rilascio di nuove concessioni tra le 9 e le 12 miglia, in deroga al decreto legislativo del 2006. Si prevede inoltre che, in deroga al divieto alle trivellazioni previsto dalle norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale, sia consentita la coltivazione delle concessioni di coltivazione di idrocarburi poste nel tratto di mare compreso tra il 45esimo parallelo e il parallelo passante per la foce del ramo di Goro del fiume Po ad una distanza dalla costa superiore a 9 miglia.
SUPERBONUS
Si prevede un taglio al 90% del contributo del Superbonus per le spese sostenute nel 2023 mentre per gli interventi avviati dall’anno prossimo fino al 31 dicembre 2023 il contributo è riconosciuto a condizione che l’unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale e che il contribuente abbia un reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro. La norma è comunque indicata “in valutazione”. Il reddito viene calcolato in base ad un coefficiente familiare.
TETTO AL CONTANTE A 5MILA EURO
Si innalza a 5 mila euro la soglia entro cui è possibile pagare in contanti. In questo modo si modifica quindi l’attuale normativa secondo cui il tetto dal primo gennaio sarebbe stato ridotto da duemila a mille euro. Si stanziano poi 80 milioni di euro per il 2023, destinati a contributi per i commercianti obbligati alla trasmissione telematica dei corrispettivi all’Agenzia delle entrate. I contributi sono in credito d’imposta pari al 100% della spesa sostenuta, fino a 50 euro per ogni registratore telematico (il registratore di cassa connesso a internet) acquistato.
Di seguito la bozza integrale della bozza sul tavolo del Consiglio dei ministri