Politica

DEF e carceri in stand by: le Commissioni speciali di Camera e Senato

11
Aprile 2018
Di Redazione

 

La scorsa settimana si è svolto il primo giro di consultazioni al Quirinale che si è concluso con un sostanziale nulla di fatto. La notizia più rilevante delle prime consultazioni è quella della strategia del Movimento 5 Stelle, uno schema di gioco ben preciso, basato sulla dichiarazione di definirsi nè di destra nè di sinistra e che prevede un contratto tra i partiti di governo.

Il Movimento quindi ha aperto ufficialmente sia al PD sia alla Lega, due interlocutori alternativi tra loro, che stanno reagendo in maniera diversa alla possibilità di partecipare ad uno schema di governo a trazione pentastellata. Da una parte, il segretario reggente dei Dem, Martina, esclude il dialogo con Di Maio; dall'altro Matteo Salvini si definisce aperto al confronto con tutti.

Bisognerà attendere quindi domani, quando inizierà un nuovo giro di consultazioni, per comprende le evoluzioni dello scenario.

Il momento di stallo a livello governativo si sta riflettendo anche sulla definizione degli assetti parlamentari. Infatti le varie forze in gioco hanno deciso di attendere la formazione del nuovo Governo per la convocazione delle Commissioni parlamentari permanenti e per l'elezione del relativo ufficio di presidenza.

Alla luce di questa situazione, sia il Senato sia la Camera hanno deciso di costituire una cd. Commissione Speciale che possa esaminare il DEF e i provvedimenti pendenti del Governo Gentiloni che necessitano di un passaggio parlamentare.

Le Commissioni, a guida M5S in Senato (il Presidente è il Sen. Crimi) e a guida Lega alla Camera (dovrebbe essere l’On. Giorgetti), si sono messe subito al lavoro sugli atti governativi tralasciando per il momento il DEF, anche a seguito di quanto espresso dal vice presidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, che in un'intervista a La Stampa ha affermato: «Il 30 aprile è la deadline normale, ma c’è comprensione per i periodi di transizione elettorale». Anche il premier dimissionario Gentiloni, a seguito di alcuni contatti con i leader delle principali forze politiche, ha ipotizzato un rinvio di due o tre settimane rispetto alla data del 10 aprile del Documento di Economia e Finanza, auspicando tempi rapidi per la formazione del Governo.

Per ciò che concerne gli atti governativi all’esame delle Commissioni speciali, il menù è variegato: si passa dalla mobilità dei lavoratori tra Stati membri alla riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici, dai marittimi alla riproduzione animale, dalla distribuzione assicurativa a alla tutela del lavoro delle imprese sequestrate e confiscate.

Al momento risulterebbero esclusi dall’esame delle Commissioni speciali la riforma dell’ordinamento penitenziario e il decreto di attuazione del nuovo regolamento privacy, entrambi provvedimenti aventi un forte impatto politico e che necessitano di un approfondimento tecnico da parte delle varie forze in campo.

La prossima settimana si entrerà nel vivo dei lavori delle Commissioni e si potrà comprendere meglio se avranno un approccio collaborativo e di sostanziale fiducia nei confronti degli atti redatti dal precedente Governo o se opteranno per una linea più rigorosa, volta a investigare la ratio delle varie scelte legislative. Nel caso si verificasse la seconda ipotesi, bisognerà stare attenti a non far passare troppo nello svolgimento dell’esame parlamentare, che ha già portato all’avvio di una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese per il mancato recepimento della direttiva sui pacchetti turistici e sui servizi turistici collegati.

Fa. Na.

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