Politica

Ddl Sicurezza, la norma sulle Sim ai migranti irregolari verso la modifica

27
Gennaio 2025
Di Giampiero Cinelli

La scorsa settimana si è svolta una riunione di governo e maggioranza a Palazzo Chigi per accelerare sull’approvazione del Ddl Sicurezza Pubblica, che non ha ancora ricevuto il via libera definitivo del Parlamento e che sta generando forti polemiche politiche, anche alla luce di alcuni rilievi di incostituzionalità sollevati dal Quirinale.

Durante la riunione è stato deciso di andare avanti con il provvedimento fortemente voluto dalla Lega. Tuttavia, sarà probabilmente necessario apportare alcune correzioni al testo, senza però – come più volte hanno detto alcuni esponenti di Fratelli d’Italia – stravolgerlo. Tra le misure “contestate” dal Colle, che potrebbero essere modificate durante l’esame in Aula del Ddl, c’è il divieto di vendita di Sim telefoniche ai migranti irregolari.

La questione della vendita delle Sim da parte di migranti senza regolare permesso di soggiorno può apparire non centrale ma invece serba dei risvolti interessanti. Sembra a tutti chiaro che chi non è in regola debba avere delle restrizioni, tuttavia siamo certi che ciò non comporti ulteriori complicazioni ed effetti indesiderati?

Già oggi nei negozi di telefonia, al momento dell’acquisto di una Sim, è richiesta l’esibizione di un documento di identità. Con questa nuova formulazione, invece, si attribuisce un compito ulteriore agli addetti alla vendita: il controllo della regolarità del titolo di soggiorno di chi richiede la scheda telefonica prevedendo, in caso di errata identificazione, l’applicazione della sanzione amministrativa accessoria, anche con la possibilità di chiusura dell’esercizio o dell’attività fino ad un massimo di 30 giorni.

Tutto ciò rappresenta un vero e proprio costo aggiuntivo per gli Operatori di Telecomunicazione, anche in termini di formazione del proprio personale che dovrà essere preparato a tale identificazione – non è chiaro dalla lettura della norma quali siano i documenti ritenuti validi per la sottoscrizione – andando ad aggravare un contesto economico già fortemente critico per il settore.

Inoltre, in questo modo non si perseguirebbe l’intento condiviso del provvedimento di bloccare le presenze illegali sul territorio nazionale, ma si genererebbero una serie di effetti collaterali.

Il primo: la misura potrebbe incentivare il mercato nero delle Sim, senza risolvere il problema delle cosiddette “Sim fantasma”. Esistono, infatti, diversi espedienti per eludere gli obblighi delle Sim per chi entra in Italia, partendo dall’attivazione di e-SIM online che aggirano i controlli locali.

Il secondo: il testo potrebbe sollevare interrogativi significativi dal punto di vista dell’equità sociale. La norma, infatti, potrebbe esacerbare la vulnerabilità di cittadini extra-UE, già spesso in situazioni di difficoltà. Molti migranti si trovano ad attendere per mesi il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno. Impedire loro l’accesso ai servizi di telefonia rischia di aumentare l’emarginazione sociale.

In ultimo, c’è un tema connesso al Giubileo e all’impatto che la norma potrebbe avere sui pellegrini e sui turisti. Il Giubileo, infatti, porterà in Italia milioni di visitatori, molti dei quali provenienti da Paesi non europei. Negare loro l’accesso alla Sim e, di conseguenza, alla connettività, sarà una vera e propria limitazione anche per la fruizione di tutti i circuiti artistico-culturali. Un vero e proprio danno all’immagine del Paese.