Reductio ad unum. Oggi sono parecchi (Italia Viva, Cambiamo, Idea, centristi vari), domani potrebbero essere una sola cosa, in un nuovo centro. È questa, come si apprende dalle cronache parlamentari, l’evoluzione di soggetti politici di centrosinistra e centrodestra che starebbero pensando di unirsi, cominciando dai gruppi al Senato. Una pattuglia parlamentare di circa 90 membri complessivamente che potrebbe risultare decisiva nel percorso per la legge elettorale, che dovrà disegnare il prossimo Parlamento ridotto del 30%.
L’iniziativa smuove la politica politicante ancora in “hang over” dopo la sbornia dell’elezione del Presidente della Repubblica e piomba con irruenza sulla discussione del futuro del centrodestra: «il centro sono io» avrebbe dichiarato Silvio Berlusconi ricevendo ad Arcore Pierferdinando Casini, riconoscendo implicitamente il ruolo dei possibili federatori di Italia al Centro, questo il nome della costituenda formazione. Ma può reggere un’alleanza tra Renzi e Toti per un nuovo centro? «Potrebbe anche funzionare, in tanto in chiave parlamentare», ci dice un parlamentare vicino al “dossier” che preferisce restare anonimo. «In questa fase, con la legge elettorale alle porte potrebbe anche fungere da polo di attrazione di altri parlamentari. Che poi possa funzionare nelle urne è un altro discorso, andrebbe spiegato ai nostri elettori, temo che per le elezioni del 2023 siamo già fuori tempo massimo».
Chi potrebbe unirsi? «La Bonino – prosegue la fonte – portandosi dietro Calenda che con Toti riterrebbe il centro troppo spostato a destra, ma con Renzi faticherebbe a opporsi. Certo, non è che Renzi sia proprio simpatico a tutti, andrebbe fatto digerire. Sta di fatto che su temi di politica estera come di politica interna abbiamo già molti punti in comune». E le critiche di Tajani che sostiene che non andreste da nessuna parte? «Tajani, persona perbene, non rappresenta nessuno, interpreta i desiderata di Berlusconi che, si sa, cambiano di ora in ora. Quando Tajani dichiara potrebbe non avere aggiornamenti dell’ultimo minuto. Per esempio, in questo momento Berlusconi è per la federazione con la Lega o per un ressemblement al centro?».
Magari in Forza Italia vogliono solo capire dove si sta andando, che piega prenderà questo accordo. Intanto, quali sono i prossimi passi? «Riunione dei gruppi parlamentari, dove sembra non ci siano particolari criticità, e poi assemblee dei rispettivi partiti. E qui, come diceva il Poeta, si parrà la tua nobilitate». Una partita tutta da giocare, insomma, ma anche una prima mossa tattica di chi si è già dimostrato un ottimo tattico come Matteo Renzi (v. elezioni Mattarella I e intronamento Draghi). Resta da capire se Renzi e gli altri centrini saranno anche ottimi strateghi.