Politica
Cosa ha detto Draghi sul conflitto in Ucraina (discorso integrale)
Di Paolo Bozzacchi
Rapido cambio di agenda. Ovviamente non è più il caso di volare a Mosca da Putin come aveva in programma fino a ieri mattina, non ci sono più le condizioni per una visita efficace. Allora meglio mettere in chiaro la posizione italiana con il Parlamento: domattina Draghi riferirà alle Camere sul conflitto in Ucraina, prima di volare a Bruxelles per il Consiglio europeo straordinario che in serata di fatto metterà in campo le sanzioni contro la Russia per l’invasione della Turchia. Draghi sceglie (come spesso fatto da quando Premier) la via della trasparenza. Si presenta alla stampa e pronuncia le seguenti parole (qui sotto il discorso integrale).
“Nella notte, la Russia ha avviato un’offensiva militare nel territorio ucraino da più parti, con lo scopo di distruggere le principali installazioni di difesa di Kiev, almeno inizialmente. L’apparato militare di Mosca si è mosso in maniera coordinata, con incursioni aeree, terrestri, anfibie, focalizzate sugli obiettivi di primaria importanza.
L’Ucraina è un Paese europeo, una nazione amica. È una democrazia colpita nella propria legittima sovranità. Voglio esprimere la solidarietà piena e incondizionata del popolo e del Governo italiano al popolo ucraino e al Presidente Zelensky. Quanto succede in Ucraina riguarda tutti noi, il nostro vivere da liberi, le nostre democrazie.
La nostra Ambasciata a Kiev è aperta, pienamente operativa e mantiene i rapporti con le Autorità ucraine, in stretto coordinamento con le altre Ambasciate, anche a tutela dei circa 2000 italiani residenti. L’Ambasciata resta in massima allerta, pronta ad adottare ogni decisione necessaria.
L’Italia condivide la posizione più volte espressa anche dai nostri alleati, di voler cercare una soluzione pacifica alla crisi. Ho sempre pensato che qualsiasi forma di dialogo dovesse essere sincero e soprattutto utile. Ma l’esperienza di questi giorni mostra che le azioni del governo russo rendono questo dialogo nei fatti impossibile. L’Italia, l’Unione Europea e tutti gli alleati chiedono al Presidente Putin di mettere fine immediatamente allo spargimento di sangue e di ritirare le proprie forze militari al di fuori dei confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina in modo incondizionato.
In queste ore ho sentito i partner europei, a partire dal Presidente francese Macron, dal Cancelliere tedesco Scholz e dalla presidente della Commissione Europea, von der Leyen. Con gli Alleati della NATO, ci stiamo coordinando per potenziare immediatamente le misure di sicurezza sul fianco Est dell’Alleanza e stiamo rafforzando il nostro già rilevante contributo allo spiegamento militare in tutti i Paesi Alleati più direttamente esposti. Domani ci sarà anche una riunione straordinaria dei leader della NATO.
Questo pomeriggio avremo una consultazione dei G7, alla quale parteciperà anche il Segretario Generale della NATO Stoltenberg, al termine della quale mi recherò a Bruxelles per un Consiglio Europeo straordinario. In quella sede, decideremo un pacchetto di sanzioni molto dure nei confronti della Russia. Avevamo ribadito in tutte le sedi di essere pronti a imporre conseguenze severe nel caso la Russia, come è purtroppo accaduto, avesse respinto i nostri tentativi di risolvere la crisi per via politica. Questo è il momento di metterle in campo. L’Italia è pienamente allineata ai nostri partner su questa posizione.
Capisco che queste siano ore di grande preoccupazione per tutti i cittadini. Domani riferirò al Parlamento sugli sviluppi del conflitto in corso. Voglio dirvi che il Governo intende lavorare senza sosta per risolvere questa crisi. Abbiamo accanto i nostri alleati – l’Europa, gli Stati Uniti e molti altri Paesi. Insieme faremo tutto il necessario per preservare la sovranità dell’Ucraina, la sicurezza dell’Europa, e l’integrità dell’ordine internazionale basato sulle regole e sui valori da noi tutti condivisi. Grazie”.