Il Consiglio europeo si è concluso con l’approvazione delle nomine per i ruoli di vertice dell’Unione europea, a maggioranza qualificata, e l’Agenda strategica per i prossimi cinque anni.
Confermati dunque l’ex premier socialista portoghese Antonio Costa, come presidente del Consiglio europeo, e la premier estone Kaja Kallas (liberale) come Alto Rappresentante per la Politica estera Ue e Ursula von der Leyen (Ppe) per un secondo mandato alla presidenza della Commissione europea: “Lavorerò con tutto il Parlamento. E i membri del Parlamento europeo, per me, sono molto importanti, sapete, i principi con cui lavoriamo con coloro che sono a favore dell’Europa, dell’Ucraina e dello Stato di diritto. E devo convincere la maggioranza”.
Le nomine sono state contestate dal governo italiano, Meloni a margine del vertice ha detto che sono un errore e non le sostiene.
Sui punti principali in agenda della prima giornata del Consiglio Europeo a Bruxelles – Ucraina (presente il presidente Zelensky, Medio Oriente, Difesa e top jobs – il vertice ha adottato queste conclusioni.
Agenda strategica per l’Unione per il periodo 2024-2029
Dopo aver ricordato, in premessa, che “l’’Unione europea è stata fondata sull’imperativo di garantire la pace in Europa, basandosi sulla cooperazione, sulla solidarietà e sulla prosperità economica comune”, il Consiglio rinnova “la promessa originaria che tuttora ci guida e ispira le nostre priorità per un’Europa forte e sovrana”.
Ma, si legge nell’allegato che contiene l’Agenda approvata dal Consiglio europeo, “la concorrenza strategica, la crescente instabilità globale e i tentativi di minare l’ordine internazionale basato su regole stanno rimodellando il panorama politico globale”.
Le sfide senza precedenti: “Saremo all’altezza dell’appello dei fondatori dell’Unione”
La Russia, la situazione in Medio Oriente, l’ambiente naturale che subisce sempre più danni e perturbazioni a causa dei cambiamenti climatici, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento. Il rapido sviluppo di nuove tecnologie che comporta opportunità e potenziali rischi.
“Queste sfide senza precedenti ci hanno spinto a tracciare, negli ultimi cinque anni, nuove vie di cooperazione e integrazione. Insieme abbiamo fissato obiettivi chiave per combattere i cambiamenti climatici e abbiamo istituito un quadro ambizioso per la transizione digitale. Insieme abbiamo sviluppato e distribuito vaccini in tutta Europa e oltre e abbiamo istituito un importante fondo per la ripresa in risposta a una pandemia che ha colpito le nostre società in modi imprevedibili. Insieme abbiamo protetto le nostre economie durante la crisi energetica. Insieme stiamo fornendo all’Ucraina un significativo sostegno militare ed economico per aiutarla a difendersi dalla guerra di aggressione della Russia e a proteggere la sicurezza europea. Ma non ci fermeremo qui. Saremo all’altezza dell’appello dei fondatori dell’Unione e faremo in modo che la creatività delle nostre risposte sia adeguata alla portata delle sfide che ci attendono”.
Competitività e doppia transizione
In quanto Unione e Stati membri “combineremo i nostri punti di forza e le nostre risorse per affrontare i prossimi anni con unità e determinazione. Risponderemo alle aspirazioni dei nostri cittadini. Rafforzeremo la nostra competitività e diventeremo il primo continente a impatto climatico zero, portando a buon fine le transizioni climatica e digitale, senza lasciare indietro nessuno. Affronteremo le sfide della migrazione. Ci assumeremo la responsabilità necessaria per la nostra sicurezza e la nostra difesa e rafforzeremo la nostra capacità di agire per difendere i nostri interessi e accrescere la nostra influenza nel mondo. Assumeremo un ruolo guida nell’affrontare le sfide globali, difendendo il diritto e le istituzioni internazionali, una governance globale equa, il multilateralismo inclusivo e la crescita e lo sviluppo sostenibili. Economie sociali di mercato forti e competitive saranno la forza trainante per realizzare le nostre ambizioni”.
Liberare lo spirito imprenditoriale
In un mondo ipercompetitivo come quello odierno dobbiamo “liberare lo spirito imprenditoriale europeo. L’Europa è un continente di persone che agiscono, creano e innovano. Affidarci alle nostre imprese per trasformare i rischi in opportunità favorirà gli investimenti, stimolerà la crescita economica e farà dell’Europa un leader mondiale nelle industrie e tecnologie verdi e digitali. I nostri valori e lo Stato di diritto sono la nostra bussola, sia internamente che esternamente. Costituiscono la base per un’Unione più forte, più prospera e più democratica per i nostri cittadini.
Il Consiglio europeo conviene sulle “priorità indicate in appresso e invita il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione a metterle in atto” durante il prossimo ciclo istituzionale, nel rispetto dell’equilibrio istituzionale dei poteri stabilito nei trattati e dei principi di attribuzione, sussidiarietà e proporzionalità. Il prossimo quadro finanziario pluriennale dell’Unione “dovrà riflettere queste priorità, garantendo che il bilancio dell’UE sia adatto al futuro e che siano date risposte europee alle sfide europee. A tale riguardo, lavoreremo all’introduzione di nuove risorse proprie”.