Politica

Conferenza Pd, Schlein: dobbiamo essere opposizione unita e credibile

08
Aprile 2025
Di Giuliana Mastri

La conferenza nazionale del PD ha rappresentato un momento cruciale per il partito guidato da Elly Schlein, che ha chiuso i lavori con un intervento conclusivo. C’era l’urgenza di delineare strategie future in vista delle sfide politiche del 2025 e Schlein ha tenuto alta l’attenzione su temi come sanità, lavoro, transizione ecologica e contrasto alle disuguaglianze, con un occhio attento alla costruzione di un’alternativa alla destra al governo.

La Segretaria ha aperto il suo discorso con un richiamo alla responsabilità collettiva: «Non possiamo più permetterci divisioni o tentennamenti: il PD deve essere il perno di un’opposizione unita e credibile, capace di parlare a chi oggi si sente abbandonato». Questo invito all’unità è stato accolto con un applauso caloroso, segnale di un partito che, pur attraversato da sensibilità diverse, sembra voler superare le vecchie fratture interne. La segretaria ha poi puntato il dito contro l’esecutivo di Giorgia Meloni, accusandolo di «smantellare pezzo dopo pezzo il welfare e di ignorare la crisi climatica», un tema che ha definito «non negoziabile per il futuro del Paese».

Uno dei passaggi più significativi è stato dedicato alla sanità pubblica, un nervo scoperto dell’attuale legislatura. «Non è accettabile che si taglino risorse mentre le liste d’attesa si allungano e i cittadini rinunciano a curarsi», ha dichiarato Schlein, annunciando una mobilitazione nazionale per chiedere investimenti nel Servizio sanitario nazionale. L’intervento ha toccato anche la questione del lavoro, con un’enfasi sul salario minimo: «Dove è stato introdotto, ha migliorato la vita delle persone senza danneggiare l’occupazione: è ora che l’Italia smetta di tergiversare».

Analisti e commentatori hanno interpretato il discorso come un tentativo di rafforzare la leadership di Schlein, che dal 2023 guida il PD con l’obiettivo di riportarlo al centro della scena politica. Ha voluto dare un segnale chiaro: il PD non si limita a criticare. Tuttavia, non mancano le voci critiche: alcuni esponenti dell’ala moderata del partito hanno sottolineato che il tono progressista di Schlein potrebbe alienare una parte dell’elettorato centrista, un rischio che la segretaria sembra disposta a correre pur di consolidare la base di sinistra.

L’intervento si è chiuso con un appello alla mobilitazione: «Dobbiamo tornare nei territori, ascoltare e costruire insieme ai cittadini un’alternativa che non sia solo contro questo governo, ma per un’Italia più giusta». Parole che hanno riacceso l’entusiasmo tra i militanti, ma che ora dovranno tradursi in azione concreta. La Conferenza di ieri non è stata solo un momento di riflessione: ha segnato l’inizio di una fase nuova per il PD, con Schlein decisa a giocarsi tutto per trasformare il partito in una forza capace di sfidare l’egemonia della destra. Resta da vedere se questa visione troverà riscontro nelle urne e nelle piazze.