Politica
Ue, le prossime tappe prima del via libera alla nuova Commissione
Di Giuliana Mastri
L’attività politica sta per tornare a pieno regime, in un fine anno in cui si va a definire la composizione delle istituzioni europee a seguito delle elezioni. Con Commissario e Presidente del Parlamento già nominati (von der Leyen e Metsola), il prossimo tassello fondamentale è l’organigramma della Commissione Ue, per la quale il governo italiano ha indicato Raffaele Fitto come uno dei commissari. Fitto è attualmente ministro per gli Affari Europei e “regista” del Pnrr. Da Bruxelles la sua esperienza potrebbe essere ancora più utile secondo la maggioranza, la sua candidatura è stata ufficializzata e sembra aver avuto reazioni positive, ma bisognerà attendere il responso della plenaria che valuterà i programmi e gli intenti.
Il voto finale sui Commissari da parte del Parlamento sarà fissato entro dicembre, probabilmente tra il 16 e 19; prima ci saranno i colloqui informali (già iniziati) e le audizioni nelle commissioni parlamentari. Nel frattempo ricominciano i lavori dei parlamentari europei: la prossima assemblea a Strasburgo sarà dal 16 al 19 settembre, in quei giorni (il 18) è attesa la presentazione del programma della presidenza di turno ungherese del Consiglio europeo, si ascolterà il parere del Consiglio sul progetto di bilancio dell’Unione per il 2025, si terranno le altre discussioni e si valuterà, eventualmente, se votare su alcune richieste di procedura d’urgenza. L’attuale Commissione termina il suo mandato il 31 ottobre.
La Commissione europea è l’organo principale per quanto riguarda la creazione delle leggi europee, con i suoi 27 commissari, uno per ogni Stato membro. Il Collegio dei commissari è formato dal Presidente della Commissione, da sette vicepresidenti, tra cui tre vicepresidenti esecutivi, dall’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e da 19 Commissari, ciascuno responsabile di un portafoglio. La gestione quotidiana delle attività della Commissione è affidata al suo personale, organizzato in dipartimenti noti come Direzioni generali (DG), ciascuna responsabile di un settore politico specifico. Ecco perché l’Italia non spera soltanto di ottenere un commissario, ma di averne uno tra quelli che gestiscono le deleghe di maggior peso e valore strategico.
A competere con Raffaele Fitto ci saranno nomi navigati afferenti ad altri Paesi, come ad esempio Valdis Dombrovskis, vicepresidente uscente, Thierry Breton, commissario uscente per il mercato unico e Kaja Kallas, che già si prevede sarà la prossima rappresentate per gli affari esteri. Il governo si gioca le sue carte sapendo di non aver appoggiato in Consiglio europeo la ricandidatura di von der Leyen e non facendo parte della maggioranza in parlamento, ma credendo che la sua rappresentanza nell’emiciclo e il peso del Paese negli equilibri europei possa far ambire a dei compiti importanti. Non sarà facile.