Politica
Chi specula sulla vicenda Sala è politicamente indecente
Di Daniele Capezzone
Ci sarà tempo per riflessioni più distese: soprattutto quando (si spera presto) la brutta avventura di Cecilia Sala si sarà conclusa bene, e sarà solo uno spiacevole ricordo alle spalle. In particolare, in quel momento, ci sarà modo di ragionare sul fatto che non è proprio il caso – meno che mai se si è persone a vario titolo “pubbliche” – di frequentare paesi canaglia. I quali, a maggior ragione quando versano in uno stato di disperazione politica, possono usare chiunque come un ostaggio, facendone merce di scambio.
Ma intanto è evidente a tutti il legame tra il sequestro della Sala e l’arresto, nei giorni scorsi, di un iraniano oggetto di pesanti accuse da parte degli Stati Uniti. È a questo punto chiaro che il regime di Teheran si è immediatamente procurato una “pedina” per una trattativa e per una prova di forza a proprio vantaggio.
In un quadro del genere, chiunque – dentro e fuori il recinto politico – provi a imbastire polemiche, in questo caso ai danni del governo, si qualificherà come un soggetto politicamente indecente. La Sala è finita dentro un gioco grande e pericoloso, ed è oggi un – purtroppo prezioso – strumento negoziale nelle mani di un regime feroce e disperato, e quindi due volte pericoloso.
Chiunque abbia la testa sulle spalle, ovunque sia collocato culturalmente e politicamente, dovrebbe avere ben presente questo quadro, e regolarsi di conseguenza. Niente chiassate, niente speculazioni.