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Cdm, Dl energia: nuovi aiuti e regole diverse per le imprese

26
Settembre 2023
Di Giampiero Cinelli

L’ultimo Cdm conferma la linea che attualmente, in modi diversi, i principali governi europei stanno seguendo. Contributi alla famiglie fin quando la crisi energetica e inflattiva non sarà passata. Va in tal senso il rinnovo degli aiuti per le bollette energetiche (per un totale di 1,3 miliardi) per chi ha un Isee fino a 15mila euro o fino a 30mila euro se si hanno quattro figli. Come? Attraverso l’azzeramento degli oneri di sistema relativi al gas naturale e la riduzione dell’aliquota IVA al 5% per le somministrazioni di gas metano usato per combustione, per usi civili e industriali e per le forniture di servizi di teleriscaldamento e per le somministrazioni di energia termica prodotta con gas metano.

Inoltre per le spese energetiche c’è la possibilità di un contributo energetico fino a dicembre 2023. Per chi utilizza la social card sarà possibile anche acquistare carburante, a tal proposito il finanziamento di questo strumento avrà un incremento di 100 milioni.

Sul fronte del trasporto pubblico, si incrementa di 12 milioni di euro il fondo destinato all’attribuzione di un buono da utilizzare per l’acquisto di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale o di trasporto ferroviario nazionale, spettante alle persone fisiche che, nell’anno 2022, abbiano conseguito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro.

Dai cittadini alle imprese. Anche quelle molto appesantite dalla grande necessità di combustibile. Da gennaio 2024 le imprese energivore (quelle che hanno un grande consumo di energia elettrica, non inferiore a 1 GWh all’anno) avranno riduzioni in bolletta degli oneri generali del sistema elettrico. Il beneficio non sarà più impostato a scaglioni. L’Unione europea ha modificato le linee guida sugli aiuti di Stato a scopi ambientali. Dunque la necessità di adeguare la normativa italiana a quella europea. Gli oneri delle imprese per il sistema elettrico sono stabiliti nella misura del minor valore fra una percentuale variabile dal 15% all’80% degli oneri per il sostegno delle fonti rinnovabili, e una percentuale fra lo 0,5 e il 3,5% del valore aggiunto lordo dell’impresa. Gli oneri diminuiscono se l’impresa copre almeno il 50% del proprio consumo di energia elettrica da fonti a zero emissioni.

Salvi 50mila esercizi commerciali

Fa più discutere invece la norma sugli scontrini e le fatture sempre contenuta nel decreto energia, che permette, senza sanzioni accessorie, il ravvedimento operoso per la violazione di alcuni obblighi in materia di certificazione dei corrispettivi – avvenuta tra il 1° gennaio 2022 e il 30 giugno 2023 – regolarizzando la posizione con il pagamento previsto dalla legge ed evitando la sospensione della licenza o dell’attività. La sanatoria deve avvenire entro il 15 dicembre 2023 e le violazioni possono essere constatate fino al 31 ottobre 2023.