Politica
Camera: al via Commissione sulla transizione demografica, Bonetti presidente
Di Ilaria Donatio
Una commissione di inchiesta “sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica in atto”, in grado di spaziare in ogni direzione, dal lavoro alla casa, dai flussi migratori alla sanità. È stata istituita lo scorso luglio – prima firmataria della proposta di legge approvata poi all’unanimità a Montecitoriolo, Elena Bonetti (Az) – con l’obiettivo di “raccogliere e analizzare i dati per definire una strategia multidimensionale e attivare tutti i player che possono attuarla”. E oggi, martedì 11 febbraio alle 13.30 si è insediata a palazzo San Macuto: è stata eletta Presidente Elena Bonetti, vicepresidenti Enrica Alifano e Giuseppe Castiglione. Segretari Davide Bergamini e Fabio Porta.
Il contesto demografico
La crisi demografica mette l’Italia su un percorso di non sostenibilità che rischia di diventare irreversibile. Nel 2023 abbiamo raggiunto il minimo storico dei nati, 379mila, e il tasso di fecondità è crollato a 1,2 figli per donna. I minori in povertà assoluta hanno raggiunto il 14%. L’aspettativa di vita viaggia a 83,1 anni. Si stima che nel 2050 il 35% della popolazione avrà più di 65 anni. Non solo si prevede che in dieci anni l’Inps avrà un buco di 20 miliardi, ma le imprese faticheranno sempre più nella ricerca di manodopera qualificata in innovazione tecnologica.
I compiti della Commissione
In particolare, la proposta (articolo 1, comma 2) affida alla Commissione il compito di indagare sui fenomeni connessi ai mutamenti e alla prospettiva demografica del Paese, con particolare riferimento ai seguenti aspetti: lo spopolamento; l’invecchiamento medio della popolazione; la longevità e i conseguenti effetti economici e sociali; la composizione dei nuclei familiari; il contesto abitativo, lavorativo e culturale; la mobilità residenziale della popolazione; il mercato del lavoro; il tasso di occupazione e disoccupazione; le prospettive del welfare e della produttività economica; l’impatto sui bilanci pubblici dei cambiamenti demografici; i flussi migratori; la distribuzione dei servizi sociali e sanitari; la promozione della salute e la prevenzione delle malattie; le competenze e la formazione delle diverse fasce generazionali e nelle diverse aree del Paese.
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