Politica

Black list per positivi con green pass

11
Dicembre 2021
Di Alessandro Cozza

Cosa succede se si è affetti da Covid19 eppure si è in possesso di green pass? Fino ad oggi, in teoria e violando comunque la prescrizione della quarantena per chi è positivo, si sarebbe potuto accedere a cinema, teatri e ristoranti. L’applicazione, chiaramente, può controllare solo la validità o meno del certificato verde ma non può certo sapere se la persona fisica risulti oppure no colpita dal virus in quel momento.

Un database fornirà una sorta di “black list” dei green pass revocati a quelle persone già in possesso del certificato verde, ma in seguito diventate positive, che la app “Verifica C-19” presenterà come “non validi”. Poi, una volta terminata la quarantena, il lasciapassare tornerà automaticamente valido fino alla sua scadenza. È questa la soluzione a cui governo e garante della privacy stanno lavorando per colmare questo bug tecnologico.

«C’è un problema tecnico che stiamo risolvendo, in realtà il sistema prevedeva già una sospensione automatica per il green pass con un tampone positivo. Si sono rilevate delle criticità che stiamo affrontando e risolvendo e mi auguro che nelle prossime ore o giorni si possa risolvere la questione tecnica», ha spiegato a Rai News24 Andrea Costa, sottosegretario alla Salute. Attualmente questo tipo di revoca non è prevista in nessun paese europeo, ma prevale la norma vigente per cui un positivo non può uscire di casa. Secondo quanto si apprende, il ministero starebbe cercando una sponda comunitaria per questa norma, nel frattempo sarebbe pronto ad attivare in Italia il sistema di revoca per positività del green pass, in attesa che il Garante della privacy possa dare il suo ok nei prossimi giorni.

Dal canto suo, il Garante rende noto di “aver segnalato più volte, nei mesi scorsi, al Ministero della salute, i profili critici derivanti da un mancato aggiornamento del certificato verde” e oggi ricorda che “già nel provvedimento riportante il parere sul Dpcm di attuazione della piattaforma nazionale Dgc per l’emissione, il rilascio e la verifica del green pass del 9 giugno 2021 aveva messo chiaramente in evidenza che il collegamento con la piattaforma nazionale-Dgc risulta indispensabile per verificare l’attualità delle condizioni attestate nella certificazione, tenendo conto dell’eventuale variazione delle stesse (es. sopraggiunta positività), con significativi rischi anche in ordine alla reale efficacia della misura di contenimento”.

L’obiettivo, ora, è aggiornare la app “Verifica C-19” per fare in modo che il green pass del positivo non risulti valido. Intanto restano valide le regole che prevedono che chi è positivo e viene sorpreso fuori dalla propria abitazione o dal luogo della quarantena venga sanzionato. «Il green pass deve essere caratterizzato dalla sicurezza. Chi ha il certificato verde non può essere portatore di un’infezione. Abbiamo tanto lavorato perché con il super green pass questo non avvenisse, dobbiamo quindi lavorare in tempo reale per risolvere questo problema e, in queste ore, al ministero della salute, lo stanno facendo». Ha chiarito all’Adnkronos salute Walter Ricciardi, consigliere del ministro della salute Roberto Speranza e docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma, che poi aggiunge: «Il green pass è di grandissima utilità se è sicuro. Quindi tutte le cose che man mano scopriamo, e che possano alterare la sicurezza, vanno corrette. Il certificato, sostanzialmente, mette in sicurezza le persone che lo portano. Questo è l’obiettivo. C’è un lavoro costante da parte del ministero perché questo accada».

Non sappiamo bene quando e come cambierà la validità del nostro green pass, ma presto sarà introdotto il tracciamento dei positivi e li dove non arriva il buon senso arriverà la tecnologia.

Photo Credits: Adnkronos.com

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