Politica
Bilancio e bollette, il governo va avanti. Draghi: «Mai chiesta la rimozione di Conte»
Di Alessandro Caruso
Crisi passata? Draghi getta acqua sul fuoco nella conferenza stampa post Cdm. La condizione di Draghi è la stessa posta prima di iniziare la sua esperienza a palazzo Chigi: resterà al governo solo con questa maggioranza, senza appoggi esterni, come ipotizzato. E soprattutto: «Il governo è nato con i 5Stelle, ne devono far parte». I contatti con Conte vanno avanti. E precisa: «Non ho mai chiesto la rimozione di Conte, se qualcuno ha i messaggi me li mostri, io non li trovo». È un Draghi sereno e incredulo di fronte alle polemiche in cui è stato trascinato, quello che si presenta di fronte ai giornalisti. Anzi, soddisfatto per aver portato a termine, nell’ultimo giorno disponibile, l’approvazione del decreto sulle bollette, ma soprattutto quello sull’approvazione del bilancio, senza il quale si sarebbe compromesso il Pnrr. «Per questo ho anticipato il mio ritorno da Madrid», spiega, mettendo la parola fine a tutti i retroscena architettati nelle ultime ore.
COSA PREVEDE IL DECRETO BOLLETTE
Nel Cdm di oggi pomeriggio il governo ha approvato il Decreto Bollette, varando nuove misure sul contrasto ai costi energetici per imprese e famiglie nel prossimo trimestre. Nello specifico è previsto l’annullamento degli oneri generali di sistema sulle utenze domestiche e non domestiche in bassa tensione, oltre che per le utenze con potenza disponibile superiore a 16,5 kW; l’Iva al 5 per cento le somministrazioni di gas metano ad usi civili e industriali e sono mantenute al livello del secondo trimestre le aliquote relative agli oneri generali di sistema per il gas naturale. È prevista anche un’ulteriore riduzione degli oneri di sistema per il settore del gas con particolare riferimento agli scaglioni di consumo fino a 5.000 metri cubi all’anno; un contributo al contenimento dei prezzi del gas da parte dei soggetti titolari di contratti pluriennali di importazione di gas naturale; contributo di 4 miliardi alle aziende che effettuano stoccaggio di gas naturale. E in più un bonus sociale finalizzato all’energia elettrica per le fasce di reddito svantaggiate o in gravi condizioni di salute. Pari a 8.000 euro per il secondo e terzo trimestre 2022. I destinatari che non avessero visto riconosciuto il diritto nel primo trimestre 2022, avranno una somma anche per quel periodo pari a 8.000 euro. Va specificato che questa riunione ha fatto seguito al Cdm della settimana scorsa in cui era stato accordato un decreto simile, lievemente più sostanzioso, ma non entrato in Gazzetta ufficiale.
Le risorse economiche da attribuire allo stoccaggio saranno nello specifico a beneficio di Gse, il Gestore dei Servizi nazionale, che si avvarrà anche di società partecipate direttamente o indirettamente dallo Stato. I fondi saranno prelevati da un fondo istituito presso Cassa Depositi e Prestiti. Il nuovo decreto in generale è reso necessario dalle previsioni sui prezzi dell’energia che saranno verificate da Arera. Sarà la stessa Autorità a rendere note questa settimana le nuove tariffe. Secondo Nomisma gli aumenti potrebbero essere a due cifre con un rialzo nel terzo trimestre del gas al 27% e della luce al 17%. Continua a correre anche la benzina: la settimana scorsa la verde segnava 2,073 euro al litro, mentre il gasolio è a 2,033 euro al litro. Il gas dovrà essere stoccato e venduto entro il 31 dicembre 2022.
Gli stanziamenti del governo contro il caro energia previsti dal nuovo decreto contano 3.044 miliardi di euro. Di cui 1.915 per l’azzeramento degli oneri di sistema delle bollette elettriche e 292 per il gas. Il fondo sociale è da 116 milioni. In tal senso fungerà un assestamento di bilancio. Non nuovo debito quindi, o almeno si spera, grazie all’utilizzo del gettito iva derivante dagli extraprofitti delle aziende energetiche. Draghi ha detto che senza questo intervento da domani i rincari sarebbero stati del 45%.
Il Consiglio dei ministri, inoltre, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco, ha approvato due disegni di legge recanti rispettivamente il Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per il 2021 e le disposizioni per l’assestamento del bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2022. Il rendiconto generale dello Stato viene presentato nelle sue componenti del Conto del bilancio e del Conto del patrimonio e prende atto dei risultati conseguiti nel decorso esercizio, nell’evoluzione dei conti pubblici. L’assestamento dispone, per l’anno in corso, le variazioni delle previsioni di entrata e delle autorizzazioni di spesa in relazione all’evoluzione del quadro macroeconomico previsto nel Documento di economia e finanza di aprile, alla disponibilità di informazioni aggiornate sugli andamenti di bilancio e di finanza pubblica e alle ulteriori esigenze di gestione segnalate dai ministeri. Un approvazione importante, ha spiegato Draghi, senza la quale si sarebbe compromesso l’iter del Pnrr.