Politica

Bentornato Presidente, dal giro in Lancia alle 21 salve, le tappe della cerimonia

03
Febbraio 2022
Di Flaminia Oriani

“Per l’Italia inizia un nuovo periodo storico di decisiva importanza. All’opera immane di ricostruzione politica e sociale dovranno concorrere, con spirito di disciplina e di abnegazione, tutte le energie vive della nazione, non esclusi coloro i quali si siano purificati da fatali errori e da antiche colpe” Lasciandosi la Seconda Guerra Mondiale alle spalle, Enrico De Nicola scrive queste parole all’Assemblea costituente che lo aveva eletto come capo “provvisorio” dello Stato. Nel 1948 De Nicola è il primo Presidente della Repubblica italiana. 

Dal momento in cui avviene il passaggio del testimone a Einaudi, la cerimonia di proclamazione del nuovo Presidente della Repubblica, che avviene pochi giorni dopo l’avvenuta elezione, segue una struttura ben precisa. Eccezion fatta per situazioni sui generis.

LA LANCIA FLAMINIA

Si parte dalla rilevazione del Capo dello Stato dalla sua abitazione da parte del segretario generale della camera dei deputati, Fabrizio Castaldi. Il mezzo di trasporto è una delle costanti della Repubblica italiana, dal Presidente Gronchi (1955-1962) in poi, la Lancia Flaminia presidenziale. La cabriolet, che al suo interno ha visto passare 10 Capi di Stato, è stata realizzata da Pinin Farina nel 1960 in occasione della visita ufficiale della Regina Elisabetta II. 

Di questo reperto storico furono costruiti 4 esemplari, ai quali vennero dati i nomi propri di cavalli purosangue delle scuderie del Quirinale: Belfiore, Belmonte, Belvedere e Belsito. Si dice che ne venne realizzato un quinto esemplare per la Regina in persona che, insieme al consorte, il Principe Filippo, aveva apprezzato la limousine cabriolet. Una legenda che non ha mai ricevuto una conferma ufficiale. 

LA CERIMONIA

A bordo della vettura presidenziale Mattarella arriverà alla Camera dei Deputati dove lo attendono i membri del Parlamento. Il tutto accompagnato dal suono delle campane di Montecitorio. Una volta ricevuto dai Presidenti di Camera e Senato, che siederanno rispettivamente alla destra e alla sinistra del Capo dello Stato, il Presidente Fico aprirà la seduta e, come previsto dall’art. 91 della Costituzione, inviterà Mattarella a prestare giuramento. 

«Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione» Questa la frase di rito da pronunciare e così è stato per tutti i Presidenti susseguitisi negli anni. A rappresentare un’anomalia in questo passaggio fu Antonio Segni (1962-1964), in quell’occasione fu il Presidente della Camera Giovanni Leone (successivamente Presidente della Repubblica 1971-1978) a leggere il testo e ricevendo il fatidico «Lo giuro» finale di Segni. 

La conclusione del giuramento viene sonoramente sancita sia dalle campane di Montecitorio che da 21 salve di artiglieria, a questo segue il messaggio alla nazione del secondo mandato del Presidente Mattarella. 

Una volta preso il congedo dalla Camera il Capo dello Stato incontrerà il Presidente del Consiglio Mario Draghi, con il quale, sempre a bordo della Lancia Flaminia, si recherà all’Altare della Patria. Ad attenderli ci sarà il Capo di stato Maggiore della Difesa, l’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone. Salite le scale del Milite Ignoto, di fronte la fiamma eterna, osserverà un minuto di silenzio per caduti. Il momento di raccoglimento si concluderà con il passaggio della pattuglia acrobatica delle frecce tricolori che sorvolerà Piazza Venezia per l’occasione. 

Dopo aver ricevuto il saluto del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, Mattarella arriverà finalmente a Piazza del Quirinale dove verrà accolto dal capo del cerimoniale e da alti funzionari della presidenza della Repubblica.

Più che un “Benvenuto” sarà un “Bentornato” ad accogliere il Presidente Mattarella e ringraziandolo per il «senso di responsabilità e di rispetto» e per non essersi sottratto ai doveri a cui è stato chiamato. Anche se c’è chi cerca di capire se questo secondo mandato percorrerà la scia solcata dalla seconda Presidenza di Napolitano (2006-2015) o se passerà alla storia ricoprendo la carica fino al 2029.