Politica
Aumento della spesa militare, Parlamento diviso
Di Barbara Caracciolo
Aumentare la spesa militare fino al 2 per cento del Pil. Questo è il tema che sta dividendo da giorni la maggioranza del governo di Mario Draghi, con il Movimento 5 stelle che si è detto contrario e i dubbi della Lega di Matteo Salvini. Un aumento della spesa in ambito militare (oggi quasi all’1,6 per cento del Pil) è infatti quanto previsto d’intesa con la Nato, un obiettivo a cui l’ex premier Conte non si era opposto nei due precedenti governi.
L’argomento è di stretta attualità anche oltreoceano, dove il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, presenterà una proposta di bilancio per il 2023 in cui la spesa militare per la sicurezza nazionale sarà aumentata a 813 miliardi di dollari, ossia un aumento del 4%. Lo ha riferito Bloomberg. La proposta contiene anche l’obiettivo di riduzione del deficit di 1000 miliardi di dollari in 10 anni, una tassa sulla ricchezza, misure su energia, carburante, welfare, famiglie.
Alla Camera, la scorsa settimana, era stato votato da tutta la maggioranza, insieme a Fratelli d’Italia, un ordine del giorno al decreto Ucraina che impegnava appunto il governo ad aumentare le spese per la difesa. Il leader del M5s Giuseppe Conte oggetto in questi giorni di una nuova votazione da parte degli iscritti al Movimento per confermare la sua leadership, ha però ribadito la sua netta contrarietà: «La mia posizione e quella del M5s è contraria all’incremento massiccio delle spese militari in questo contesto e a carico del bilancio statale. Questo governo di unità nazionale – ha spiegato – è nato con un patto per contrastare l’emergenza economica e sociale, e ora energetica, e per attuare Pnrr. Se oggi qualche forza politica o del governo vuole aggiungere a questo patto l’incremento delle spese militari sarebbe un elemento nuovo, e il governo dovrebbe ascoltarci perché se il governo ci mette davanti a un fatto compiuto farebbe una forzatura».
Freddezza anche da parte della Lega: «Stiamo entrando nel secondo mese di conflitto in Ucraina. Ci sono uomini di Stato e di governo che parlano con troppa facilità di utilizzo di armi, bombe e missili, dall’altra parte dell’oceano addirittura di nucleare» ha detto invece il segretario del Carroccio, Matteo Salvini.
Il segretario del Partito democratico Enrico Letta ha invece commentato indirettamente con una frase presa in prestito da Beniamino Andreatta: «Non vi è prospettiva di un mondo più civile se le potenze sfuggono le responsabilità, se la sicurezza collettiva non trova armi e soldati per far vivere sul campo la pace». Durante una sua visita a Lucca, il segretario del Pd ha inoltre dichiarato di aver «apprezzato i toni molto responsabili che alla fine ha usato Giuseppe Conte. Sono convinto che si troveranno le soluzioni più idonee affinché il governo Draghi possa svolgere il suo compito che è fondamentale per l’Italia e per l’Europa», ha aggiunto.
Di parere opposto, invece, Forza Italia: «Noi siamo favorevoli ad aumentare le spese sulla difesa militare – ha detto Antonio Tajani – sono soldi che servono a rendere più efficace la difesa. Oggi l’età media di un soldato italiano è 38 anni, dobbiamo quindi assumere nuovi militari e nuovi carabinieri. Quando ci sono calamità naturali, terremoti e inondazione chi interviene per primo? Ci vanno i militari, la guardia costiera, l’aeronautica militare. Se poi arriveremo con il tempo a una difesa europea spenderemo molto meno e riusciremo a organizzarci meglio con gli altri paesi».