Politica
Atreju, la “storia infinita” continua, ma da Palazzo Chigi
Di Piero Tatafiore
Un tempo c’era la Festa dell’Unità, quella vera, con artisti e salamelle in quantità. Poi sono arrivate le feste di partito, come la Festa dell’Amicizia, della Democrazia Cristiana e a seguire il Popolo Viola il V Day, le primarie del PD, la manifestazione di Piazza San Giovanni del Popolo della Libertà, o quelle del PD al Circo Massimo. Piazze oramai riempite solo in occasione dei concerti, perché oggi la partecipazione è diversa, meno fisica, riempire le piazze è sempre più difficile, difficilmente si ricorda negli ultimi 7/8 anni una manifestazione politica con una folla oceanica. Atreju è tra le poche manifestazioni che resistono. La festa di Fratelli d’Italia, anche questa meno partecipata di un tempo ma sempre viva e vibrante. Dopo anni di manifestazione da opposizione, la kermesse della destra si ritrova ad essere manifestazione del partito di maggioranza al governo. E si vede. Si vede dal programma, potentissimo. Oltre alla consueta sfilata dei componenti del governo (praticamente tutti), direttori di giornale come Luciano Fontana del Corriere della Sera, imprenditori come Arrigo Cipriani, manager di livello mondiale come Claudio De Scalzi dell’Eni, primi ministri come Rishi Sunak del Regno Unito, sportivi come Luciano Spalletti e superstar come Elon Musk, a sancire il livello internazionale della manifestazione. Nata come festa dei giovani di destra, negli anni è diventata la festa ufficiale di Fratelli d’Italia, e l’incontro del 2023 ha mostrato la forza della destra al governo.
La location è spettacolare, alle spalle di Castel Sant’Angelo a Roma, Atreju mischia sale conferenza con stand natalizi, fino alla pista per il pattinaggio che si snoda tra gli alberi in uno scenario suggestivo. Organizzazione impeccabile di chi sa il fatto suo e molti spunti giornalistici, del resto il programma è stato concepito per dare risposte a tutte le domande sull’attualità, nel bel mezzo della legge di bilancio, della trattativa sul Patto di stabilità e de voto sul Mes, combinazione di eventi da far tremare i polsi.
Camminando tra gli stand si trovano nomi cari alla destra, come spesso capita nelle manifestazioni di Fratelli d’Italia; nomi come Emanuela Loi o Enrico Mattei, a vario titolo nel Pantheon della destra, ma soprattutto tanta Italia, dichiarata, ostentata ovunque. Perso l’afflato giovanile Atreju è diventata una manifestazione come non se ne fanno più, dove si cerca di far dialogare impresa e politica, sport e cultura, con l’occhio sempre attento ai temi di attualità. Un grande ritrovo di una comunità, è stata definita, ma chi si fosse trovato a passare da Atreju non avrebbe trovato una manifestazione di parte, piuttosto una grande kermesse a tema, con un perimetro culturale ben definito, ma aperta a chiunque, compresi turisti stranieri o agnostiche famiglie con bambini. Alla fine stare al governo vuol dire anche questo: aggregare.