Politica

Alluvione, prossime ore critiche. Meloni pronta a sospendere gli obblighi fiscali

17
Maggio 2023
Di Giampiero Cinelli

Un film già visto. Ma ogni volta drammatico. L’alluvione che ieri ha colpito l’Emilia-Romagna (specialmente nelle zone di Cesena, Forlì, Ravenna, Faenza, Bologna, Riccione, Lugo) e le regioni vicine di Marche, Abruzzo e Toscana (soprattutto Senigallia e Pesaro) porta già il suo primo bilancio nero. Cinque i morti nelle province di Forlì-Cesena e di Ravenna. Centinaia gli evacuati con le persone che sono state invitate a salire ai piani alti delle abitazioni prima di venire soccorse con i gommoni. Altri sono saliti sui tetti delle case. In questo caso spesso l’esito è tragico per chi vive al piano terra ed è anziano, intanto nella notte si sono registrate altre esondazioni, come quella del fiume Santerno nel ravennate. Anche oggi a Bologna e Faenza le scuole sono chiuse.

Nelle Marche invece sale l’allerta, essendo stato registrato l’innalzamento dei fiumi Misa e Nevola, ieri i treni lungo la litoranea si sono fermati e sono stati chiusi i sottopassi stradali. La regione torna a vivere l’incubo del 15 settembre scorso, in cui un’alluvione causò 13 morti. Mentre per l’Emilia non è certo la prima catastrofe, l’ultima inondazione c’era stata due settimane fa. Le previsioni non sono buone e la Protezione Civili si aspetta altre situazioni di criticità nelle prossime ore.

Le istituzioni rispondono subito

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato al governatore della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, esprimendo vicinanza e solidarietà. Il governatore ha inoltre fatto il punto della situazione in una video-call con Giorgia Meloni, il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci e il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Il premier ha fatto sapere che questo pomeriggio si terrà un vertice con i ministri Lollobrigida, Calderone e il viceministro dell’economia Leo per approntare la sospensione degli obblighi fiscali e contributivi a beneficio dell’Emilia. «Faremo tutto ciò che sarà necessario per far fronte alla tragica situazione creatasi. Rinnovo la vicinanza del Governo alle famiglie delle vittime». Ha detto il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, al termine del vertice al Comitato operativo nella sede del Dipartimento.

Le reazioni della politica

In questo momento «c’è bisogno di una grande unità tra le forze politiche. Sono sicuro che il Governo insieme con la Regione Emilia-Romagna sapranno trovare le risposte adeguate». A dirlo è il senatore Pd Graziano Delrio. «L’Italia è un Paese fragile dal punto di vista idrogeologico, particolarmente esposto ai cambiamenti climatici. In questi momenti c’è bisogno di una grande unità tra le forze politiche. Sono sicuro che il Governo insieme con la Regione Emilia-Romagna sapranno trovare le risposte adeguate, con tutto il nostro sostegno». Nei fatti dunque non manca la voglia di intervenire assieme senza divisioni politiche, ma lo spazio per la polemica purtroppo si trova sempre, come da parte della deputata Dem Ouidad Bakkali, che attacca il ministro Matteo Salvini per un tweet (infelice) pubblicato ieri sera, e poco dopo cancellato, in cui metteva insieme l’alluvione in corso in Emilia-Romagna con la sconfitta del Milan in Champions League. Mentre Annalisa Corrado, sempre del Pd, esorta lo stesso ministro a riconsiderare le sue posizioni scettiche sul cambiamento climatico, che lo fanno somigliare a Trump, sottolineando come la non azione da parte delle forze di governo nei confronti del problema ambientale aumenti il rischio di questi eventi. Parola al veleno anche da parte di Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana.

Le cause

Ma a quanto pare stavolta non si può puntare il dito tutto sulla politica. Secondo Edoardo Ferrara di 3B Meteo, «le piogge molto vigorose sono state ulteriormente esasperate dal cosiddetto ‘effetto stau’. In sostanza, le correnti ricche di umidità si sono scontrate con gli Appennini scaricando ingenti quantità di pioggia in modo costante nelle stesse zone, con l’aggravante che il ciclone si è praticamente fermato una volta raggiunto il Centro Italia, protraendo quindi il maltempo. Inoltre, i forti venti di bora sulla costa con mare agitato hanno ostacolato il deflusso delle acque verso l’Adriatico. I terreni erano già intrisi d’acqua per via dell’alluvione di appena due settimane fa sempre nella stessa zona e con cause del tutto simili a quelle attuali». «Il ciclone – aggiunge Francesco Nucera di ‘3bMeteo – è stato alimentato anche dai cosiddetti flussi di vapore tropicali, una sorta di ‘fiume di aria molto umida’ prelevata appunto dalle latitudini tropicali e convogliate in questo caso verso la nostra Penisola. Questi flussi iniettano molta energia ai cicloni o alle perturbazioni, che possono scaricare così ingenti quantità di pioggia”. Gli stessi ‘fiumi’ di vapore subtropicali sono stati responsabili anche della devastante alluvione nelle Marche dello scorso settembre. Del resto, secondo gli studiosi, a causa del riscaldamento globale c’è “maggior vapore e quindi energia a disposizione dei cicloni, con effetti che talvolta diventano drammatici come quello attuale».