«Di rado in vita mia sono scappata da qualcosa», Giorgia Meloni si scusa per aver rinviato la conferenza stampa avvenuta questa mattina con i giornalisti per motivi di salute. Tutti i temi toccati dalla Premier: dal Mes, passando per la candidatura in Europa, fino alla legge bavaglio.
Mes e Patto di Stabilità
«Io penso che il Mes, uno strumento che esiste da tempo, è dal mio punto di vista obsoleto, penso alla reazione dei mercati che c’è stata all’indomani della mancata ratifica. Quindi volendo vedere il bicchiere mezzo pieno forse la mancata ratifica da parte dell’Italia del trattato può diventare un’occasione e io credo che sia questa la strada su cui si debba lavorare».
Il nodo da sciogliere rimane lo stesso: perché il Governo Conte abbia sottoscritto una modifica del trattato quando non c’era una maggioranza per approvarla? Una decisione che ha posto l’Italia in una posizione scomoda. Sbagliato, secondo la Premier, mettere in relazione la mancata ratifica del Mes con i risultati del Patto di Stabilità. Un Patto di cui la Meloni si ritiene soddisfatta nonostante non sia il Patto che avrebbe voluto. Da questo emerge quanto non sia presente un comune e superiore interesse europeo, ma paesi che valutano i propri vantaggi e sulla base di questi si cerca di trovare una quadra.
Motivo per cui sarebbe opportuno, stando alle parole della Premier, che ci sia più consapevolezza del ruolo dell’Italia; una nazione che non ha minori diritti rispetto ad altre.
Candidatura Ue
«Io penso che il tema reale sia cosa debba fare la Commissione e questo vorrei che fosse il dibattito dei prossimi mesi, non il toto nomi».
Giorgia Meloni lascia i giornalisti con il dubbio: ancora non sa se candidarsi alle europee. Il motivo? Oltre a ritenere che la decisione vada presa insieme ai leader della maggioranza, il Premier deve capire se un’eventuale candidatura possa levare tempo alla Presidenza del Consiglio. Nonostante la mole di lavoro misurarsi da Presidente del Consiglio sarebbe utile e interessante. Una candidatura che secondo la Meloni potrebbe spingere anche altri leader a prendere la stessa decisione; e se così fosse si prospetterebbe un test di altissimo livello. Ma ciò che preoccupa la Premier è la concentrazione del chiacchiericcio sul toto-nome di chi andrà alla guida della Commissione Ue. Chiacchiere sicuramente alimentate dall’indisponibilità di Mario Draghi che però dovrebbero preoccuparsi di avere una Commissione con una politica europea più forte, più determinata e più indipendente.
Legge bavaglio
«Per la prima volta nella storia decennale di questo tradizionale appuntamento la Federazione nazionale della stampa ha inteso disertare per protesta la conferenza stampa. Una protesta che nella sostanza condivido. Ci allarma, infatti, l’approvazione avvenuta nei giorni scorsi di un emendamento che rischia di far calare il sipario sull’informazione in materia giudiziaria. Ci preoccupano, a questo proposito, certe espressioni ingiuste e calunniose di alcuni parlamentari» ha dichiarato Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei giornalisti.
«Io penso, presidente, che lei sappia che questa norma è frutto di un emendamento parlamentare, che arriva dall’esponente di un partito dell’opposizione, su cui c’è stato un parere favorevole del governo, ma non è di iniziativa del governo» precisa Giorgia Meloni. Di cosa si tratta? Il riferimento è al sì dei deputati alla proposta dell’On. Enrico Costa: stop alla pubblicazione delle ordinanze di custodia fino all’udienza preliminare. La Premier specifica che il diritto del giornalista a informare a conoscere e a poter riportare le notizie importanti per informare i cittadini rimane, ma senza parlare di legge bavaglio. Poiché si tratta una norma di equilibrio tra il diritto di informare e il diritto alla difesa del cittadino.
Intelligenza Artificiale
«Nell’epoca dell’Intelligenza artificiale siamo ancora inchiodati a norme pensate e approvate il secolo scorso. Abbiamo presentato la nostra proposta, unanime, speriamo di avere l’ascolto delle istituzioni. Questo governo si è mosso in maniera efficace nel sostegno all’editoria, in particolare nel comparto delle agenzie di stampa; un’azione importante, ma occorre fare ancora di più» ha puntualizzato Bartoli.
Una materia che questo governo ha intenzione di portare tra le questioni prioritarie del G7. Si tratta di una delle grandi preoccupazioni della Premier Meloni ossia l’impatto dell’Intelligenza Artificiale su vari livelli ma soprattutto sul mercato del lavoro. Se prima il progresso lavorava per ottimizzare le competenze umane ad oggi si prospetta una rivoluzione diversa nella quella è l’intelletto che rischia di essere sostituito. Il rischio è che il mercato del lavoro veda le persone sempre meno necessarie. Motivo per cui Meloni ha specificato: «Io penso che questa valutazione sia prioritaria, ma non so dire se siamo ancora in tempo».