Politica
2×1000: quali partiti hanno guadagnato di più con il finanziamento pubblico nel 2022
Di Simone Zivillica
Sono stati 20,4 i milioni che gli italiani hanno versato, tramite il 2×1000, nelle casse delle formazioni politiche. A spartirseli, i partiti italiani a cui i contribuenti hanno destinato la propria fetta di 2×1000. La cifra totale è in aumento con la dichiarazione dei redditi del 2022, facendo registrare infatti un incremento rispetto ai 18,5 milioni del 2021 e ai quasi 19 del 2020. Tra i cittadini che hanno presentato la dichiarazione dei redditi solo il 3,48% dei cittadini ha deciso di destinare il 2×1000 al proprio partito politico, contribuendo in questo modo alle spese della sua formazione politica di appartenenza. Dati, questi, consultabili sul portale del Dipartimento delle finanze. Stando ai requisiti previsti dal decreto legge n. 149 del 28 dicembre 2013, la ripartizione ha dato vita a una sfida tutta politica ma lontano dalle urne elettorali e che non ne rispecchia i recenti esiti.
Nella gara tra quale partito abbia ottenuto più fondi, infatti, si piazza saldamente in testa il Partito democratico, che vince la sfida avendo convinto 475.808 contribuenti (l’1,16% dei dichiaranti e il 33,24% di chi ha indicato una scelta). Il partito di Enrico Letta e Nicola Zingaretti si è assicurato ben 7,3 milioni di euro, facendo registrare un aumento netto di 400.000 euro rispetto al dato del precedente esercizio fiscale. Una cifra di tutto rispetto, ancor di più se messa in comparazione con il dato del secondo classificato in questa sfida. Fratelli d’Italia, infatti, ha portato a casa “solo” 3,1 milioni, arrivati dalla scelta dei 233.874 cittadini che hanno scelto il partito della premier come il proprio preferito. Il partito di Giorgia Meloni, Giovanni Donzelli, Francesco Lollobrigida e colleghi ha fatto registrare il 16,34% delle scelte, ovvero lo 0,57% sul numero dei contribuenti. Anche Fratelli d’Italia, però, marca il segno più rispetto allo scorso anno, quando aveva incassato 2,7 milioni di euro. Sul gradino più basso del podio, invece, si piazza un partito con consensi decisamente inferiori rispetto ai due che lo precedono, ma che, evidentemente, ha convertito le sue preferenze in maniera fruttuosa. Sono 49.167 i contribuenti, infatti, che hanno scelto Azione di Carlo Calenda per destinare la propria quota di 2×1000, assicurando al leader del Terzo polo 1,3 milioni di euro.
A seguire a ruota c’è la Lega di Matteo Salvini che non è riuscito a fare bene quanto gli alleati al governo, ma che si è aggiudicato comunque 1,2 milioni di euro. Un dato che, tra l’altro, fa registrare un forte decremento rispetto all’anno passato, quando grazie al 2×1000 la Lega aveva guadagnato 1,8 milioni di euro. Subito sotto, l’altro partecipante al Terzo polo: Italia viva di Matteo Renzi si assicura quasi il milione di euro (973.000 per la precisione). I posti bassi della classifica sono quasi tutti dedicati alle formazioni che siedono alla sinistra dell’emiciclo di Montecitorio. Con la sola eccezione di Forza Italia (il partito di Silvio Berlusconi ha convinto cittadini per 581.000 euro), infatti, tutte le altre entrate sono da registrare a partiti di area sinistra, progressista ed ecologista. A partire da Articolo 1 di Pier Luigi Bersani, dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza e Massimo D’Alema, che si è aggiudicato 895.000 euro, per continuare con l’Europa Verde, che in tandem con i Verdi si sono assicurati invece 837.000 euro, passando per la Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni e i suoi 833.000 euro, per finire con Più Europa di Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi che hanno registrato entrate tramite il 2×1000 fino a 577.000 euro.