Politica
14 anni dal terremoto a L’Aquila: la storia, a che punto è la ricostruzione e il nuovo piano Castelli
Di Simone Zivillica
Il 6 aprile 2023 segna il 14° anniversario del terremoto che ha colpito la città de L’Aquila, in Abruzzo, Italia. Il terremoto del 2009 è stato uno dei più gravi disastri naturali che abbia mai colpito l’Italia, causando la morte di 309 persone, il ferimento di oltre 1.600 e la distruzione di migliaia di edifici storici e residenziali. Erano le 3:32 del mattino, quando la scossa di magnitudo 6.3 ha colpito L’Aquila. L’epicentro è stato localizzato a circa 10 chilometri a nord della città e il sisma è stato avvertito in grossa parte dell’Italia centrale e meridionale. I danni riportati in città e in molte delle zone limitrofe sono, purtroppo, spesso ancora visibili oggi, a 14 anni di distanza.
Le prime ore dopo il terremoto sono state tra le più difficili per la città de L’Aquila. Migliaia di persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie dei loro edifici crollati, mentre le strade della città erano bloccate da detriti e macerie. Le squadre di soccorso sono state subito attivate per cercare di salvare le persone intrappolate sotto le macerie. Tristemente nota, e rimasta nella memoria di tutti, è stato il crollo della Casa dello Studente, un dormitorio universitario costruito negli anni ’50 che ospitava circa 60 studenti e si trovava a pochi passi dal centro storico della città. La struttura è crollata completamente poco dopo il crollo, facendo registrare un bilancio delle vittime decisamente pesante: molti sono stati, infatti i feriti, mentre in 8 hanno perso la vita.
Nonostante gli sforzi di soccorso e ricostruzione, la città de L’Aquila ha subito danni estesi a causa del terremoto. Molti edifici storici e residenziali sono stati distrutti o gravemente danneggiati. Il Palazzo del Governo, la Basilica di Santa Maria di Collemaggio e il Castello dell’Aquila hanno subito enormi danni strutturali. Migliaia di strutture residenziali non hanno resistito al terremoto, causando oltre 80.000 sfollati, che sono stati accolti nella tendopoli al campo di rugby Fattori de L’Aquila e nelle strutture alberghiere del centro Italia messe a disposizione dalle istituzioni.
Nonostante gli sforzi di ricostruzione, tuttavia, la città de L’Aquila continua a lottare con le conseguenze del terremoto del 2009. Molti sopravvissuti del terremoto e le loro famiglie sono ancora alla ricerca di giustizia per le perdite subite a causa del disastro. Inoltre, la città continua a lottare con la sfida di ricostruire non solo le sue strutture fisiche, ma anche la sua comunità e la sua identità culturale. Questo quattordicesimo anniversario del terremoto de L’Aquila del 2009 è un momento per ricordare le vite perse e il grande impatto che l’evento ha avuto sulla città e sulla regione di Abruzzo. È altresì un momento per riflettere sugli sforzi di ricostruzione e rinnovamento che sono stati fatti negli anni successivi.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con un messaggio al sindaco de L’Aquila Pierluigi Biondi, ha ricordato che “questo giorno di memoria è, per la Repubblica, un rinnovato giorno di impegno. L’impegno di completare la ricostruzione, di sostenere una rinascita piena della vita civile, sociale, economica, culturale della città. Il doloroso ricordo degli studenti che morirono a causa del terremoto – continua il Capo dello Stato – deve spingere proprio al rilancio dell’università e dell’impegno nelle attività scolastiche, per una nuova stagione di progresso”. Mattarella ha poi sottolineato che “parti significative del territorio nazionale sono purtroppo vulnerabili agli eventi sismici, come confermato dai terremoti che hanno fatto seguito a quello de L’Aquila. Occorre impegno nella prevenzione, rigore nella ricostruzione e nel risanamento degli edifici. È un dovere che non ricade su pochi ma chiama alla collaborazione le forze economiche e sociali accanto alle istituzioni, nazionali e territoriali”.
Le ricostruzioni
Negli ultimi anni, il governo italiano ha continuato ad impegnarsi nella ricostruzione e nella riqualificazione della città di L’Aquila. Nel 2018, il governo ha introdotto un nuovo piano di investimenti per la ricostruzione, chiamato “L’Aquila 2018-2022”, che prevede un investimento di circa 1,5 miliardi di euro per migliorare le infrastrutture pubbliche e promuovere lo sviluppo economico della città. Il piano di investimento si concentra su diversi settori, tra cui la ricostruzione di edifici storici e di nuovi alloggi per le famiglie colpite dal terremoto, il miglioramento delle infrastrutture viarie e del trasporto pubblico, la riqualificazione del centro storico della città e la promozione del turismo.
Infine, il governo italiano ha avviato una serie di programmi di sviluppo economico per promuovere l’occupazione e lo sviluppo dell’area de L’Aquila. Tra questi programmi, vi sono incentivi per le imprese che decidono di investire nella città, programmi di formazione professionale e di riqualificazione per i lavoratori locali e l’istituzione di un incubatore per le start-up tecnologiche.
Le parole del sindaco
Nonostante gli sforzi, tuttavia, visitare oggi L’Aquila significa comunque vedere una città che sta rinascendo tra molti cantieri e difficoltà. La ricostruzione, infatti, è ancora in corso e ci sono ancora sfide da affrontare per il completo recupero della città e della sua comunità.
Secondo l’attuale sindaco de L’Aquila Pierluigi Biondi Per “per anni abbiamo dovuto battere i pugni per farci ascoltare da Roma. Finalmente nell’ultima legge di bilancio, tra le altre cose, sono stati raddoppiati gli stanziamenti per l’equilibrio di bilancio del Comune e sono state date certezze al nostro personale e superare l’annoso del precariato. Oggi la città gode di finanziamenti stabili”. Ha affermato così intervenendo a Largo Chigi, il format di The Watcher Post. “A inizio anno questo governo ha anche introdotto le misure per cui la ricostruzione pubblica della città avrà le stesse norme semplificate previste per il Pnrr, un passaggio fondamentale per velocizzare la ripresa – ha continuato poi Biondi. Oggi L’Aquila è una realtà molto viva anche economicamente, stiamo registrando un rilancio di alcuni settori come le telecomunicazioni, le imprese innovative e il commercio. Ancora non è una città normale, ma bisogna avere la capacità politica di interpretare i cambiamenti e governarli, sfruttando la presenza di una maggiore regolamentazione, la cui assenza abbiamo molto sofferto negli anni del post terremoto” – ha concluso il sindaco de L’Aquila.
Le prossime sfide da affrontare
Tra gli sforzi di ricostruzione da affrontare, la città di L’Aquila ha davanti a sé ancora diverse sfide per il completo recupero dalla devastazione causata dal terremoto del 2009. A partire dal sostegno alle famiglie colpite dal terremoto che continuano a lottare con i traumi e le difficoltà causate dalla perdita delle loro case e dei loro beni personali, e anche in molti, troppi casi, dei loro cari. Il sostegno finanziario alla comunità così come quello psicologico dovrà continuare a essere presente e costante, per non abbandonare una città ancora troppo ferita.
Il governo Meloni e il piano Castelli
Il governo Meloni ha annunciato l’intenzione di aumentare gli investimenti in infrastrutture e di accelerare la concessione di autorizzazioni per la ricostruzione degli edifici danneggiati nelle zone colpite dal terremoto, inclusa L’Aquila. Tuttavia, al momento non ci sono ancora dettagli specifici sul piano di ricostruzione del governo Meloni per L’Aquila. Per Meloni, oggi presente a L’Aquila per le commemorazioni, l’obiettivo è quello di semplificare, con la stessa ottica utilizzata per il pnrr. Sul suo profilo Facebook, Giorgia Meloni scrive che “l’impegno per questo forte e orgoglioso territorio non è terminato e il Governo lavora per accompagnare e sostenere il completamento della ricostruzione. C’è ancora molto da fare, ma abbiamo la possibilità di far risorgere L’Aquila e i Comuni del cratere e renderli ancor più belli e fieri di prima. Continueremo a fare la nostra parte”.
Sempre Meloni, ha recentemente nominato il nuovo commissario straordinario per la ricostruzione Guido Castelli è stato nominato dal governo italiano per coordinare gli sforzi di ricostruzione a L’Aquila e nelle altre aree colpite dal terremoto, ed è in carica dall’11 gennaio 2023. Oggi a L’Aquila per le commemorazioni, il commissario Castelli ha confermato come “la ricostruzione de L’Aquila e dei borghi vicini proceda spedita, mentre per le zone coinvolte nel [terremoto] del 2016 sta partendo la cantierizzazione” – così ha affermato Castelli all’Ansa. “Ancora una volta oggi va testimoniata la necessità di investire per la sicurezza antisismica, al fine di rendere i nostri borghi e città luoghi sicuri, mettendo in campo gli interventi necessari”, ha continuato poi Castelli. Sempre all’Ansa, Castelli ha quindi assicurato che “stiamo lavorando ad una ricostruzione che preveda contributi per il consolidamento oltre che della riparazione”. In conclusione, Castelli ha ricordato che “oggi a L’Aquila è il momento del silenzio, della commemorazione e del ricordo, ma il nostro dovere è quello di rendere omaggio alle vittime con azioni concrete che contribuiscano a trasformare le nostre città i luoghi più sicuri attraverso un’azione programmata ed efficiente”.
Il piano di ricostruzione di Castelli, infatti, ha l’obiettivo generale di garantire una ricostruzione sostenibile, che tenga conto delle esigenze della comunità locale e promuova lo sviluppo economico e sociale della zona colpita dal terremoto. Nello specifico, il piano Castelli per la ricostruzione de L’Aquila prevede sei obiettivi. Innanzitutto, la ricostruzione, che dovrà essere implementata apponendo particolare attenzione alla sicurezza sismica e alla qualità architettonica degli interventi. Quindi la riqualificazione urbana delle zone colpite dal terremoto, con il recupero degli spazi pubblici e la creazione di nuove aree verdi. Il piano, poi, prevede la promozione dello sviluppo economico della zona, con l’attrazione di nuove imprese e la creazione di posti di lavoro. Attenzione particolare alla sostenibilità ambientale del piano, che prevede la promozione di energie rinnovabili e la riduzione delle emissioni inquinanti in tutte le fasi della ricostruzione. Altro punto è la valorizzazione del patrimonio culturale della zona, con il recupero e la riqualificazione dei monumenti storici e degli edifici di valore artistico. Infine il piano punta a mettere al centro la cittadinanza, promuovendo la partecipazione attiva dei cittadini alla ricostruzione, attraverso la creazione di un sistema di consultazione e di coinvolgimento degli stakeholder locali.