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Washington, G20, lo sforzo per migliorare i pagamenti transfrontalieri

24
Ottobre 2024
Di Giampiero Cinelli

In corso a Washinton il G20 Finanze, Clima, Ambiente, Esteri e Banche Centrali, al quale prendono parte, tra gli altri, il Governatore di Bankitalia Fabio Panetta e il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Oggi sono previsti incontri del ministro Pichetto Fratin con il ministro dell’Ambiente del Brasile, Marina Silva; con il ministro dell’Ecologia della Repubblica dell’Azerbaijan e Presidente designato di COP29, Mukhtar Babayev e con il Segretario Esecutivo UNFCC, la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, Simon Stiell.

Fabio Panetta, in qualità di presidente del Comitato sui Pagamenti e le Infrastrutture di Mercato (Cpmi) presso la Banca dei Regolamenti Internazionali (Bri), illustrerà il Rapporto sui pagamenti transfrontalieri.

«Negli ultimi 10-15 anni – ha spiegato Panetta in un dibattito a Washington durante gli incontri annuali del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) – ci sono stati avanzamenti significativi nei pagamenti domestici e in particolare nei sistemi di pagamento veloci all’interno dei singoli Paesi. Oggi abbiamo oltre 70 Paesi che hanno sistemi efficienti che operano a livello domestico e tra questi Paesi ci sono economie emergenti e in via di sviluppo. In contrasto con questi significativi progressi interni i pagamenti transfrontalieri sono ancora molto inefficienti e lenti, non abbastanza trasparenti e sicuri, sono costosi. Così il G20 ha stabilito un obiettivo di politica per migliorare l’efficienza dei pagamenti transfrontalieri perché l’inefficienza di tali pagamenti riguarda i gruppi più vulnerabili delle popolazioni. Per esempio le rimesse degli immigrati: persone povere emigrano lavorano per lunghe ore, mandano soldi nei loro paesi di provenienza e per farlo pagano commissioni alte. Così il G20 sta discutendo di come migliorare il funzionamento dei pagamenti transfrontalieri».

«Una soluzione – ha sottolineato Panetta – è quella di collegare le strutture esistenti, cioè i sistemi di pagamento veloci creati a livello domestico. Non si tratta di un compito facile. Non per la tecnologia, che non è un grande problema visto che abbiamo tecnologie che possono collegare diversi sistemi di pagamento. Il problema – ha sottolineato il Governatore di Bankitalia – è la governance, perché quando si mettono insieme sistemi di pagamento veloci di diversi paesi bisogna decidere quale sistema legale sarà applicabile all’accordo di collegamento, quale Foro giudiziario sarebbe incaricato di dirimere le controversie, chi dovrebbe eseguire i controlli contro il riciclaggio di denaro per evitare il finanziamento del terrorismo, chi garantirebbe la riservatezza per la protezione della confidenzialità delle informazioni dei pagamenti, chi avrebbe la proprietà delle informazioni».

«Il rapporto – ha concluso Panetta – presenta in dettaglio tutti i problemi che sorgerebbero con questi collegamenti e le possibili alternative a tali collegamenti e i problemi della governance e della supervisione. Abbiamo fatto questo per conto del G20; il Cpmi si impegnerà con i settori privati e le autorità di differenti Paesi e miglioreremo spero il lavoro su questo tema così importante».

Sul versante dell’Ambiente, Pichetto Fratin ha affermato che «anche nei consessi internazionali emerge il ruolo cruciale della ricerca scientifica e dell’efficace gestione dei dati ambientali. In questo contesto, l’Italia può contare sul contributo di Ispra, un’autentica eccellenza in Europa. Nella quotidianità, come in situazioni emergenziali, il suo apporto è fondamentale, perché l’Istituto non si limita a tutelare gli ecosistemi, la flora e la fauna, ma opera per garantire la sicurezza di persone e infrastrutture. La ricerca di Ispra, che si avvale di alte professionalità tecniche, fornisce basi solide per le decisioni a salvaguardia dell’ambiente, della sicurezza territoriale e quindi a tutela dei nostri cittadini».

Il ministro aveva inoltre anticipato che «l’Italia intende contribuire alla definizione della Coalizione Globale per la Pianificazione Energetica, vista l’importanza di lavorare fianco a fianco per garantire l’accesso a sistemi energetici sicuri, accessibili, competitivi e sostenibili, in particolare per i Paesi più vulnerabili, verso un futuro a emissioni nette zero entro il 2050. l raggiungimento del consenso sulla Dichiarazione rappresenta dunque un importante risultato, dopo l’ultimo consenso ottenuto nella Ministeriale G20 di Napoli nel 2021».