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Usa 2024: + 65, oggi la condanna di Trump; ieri i funerali di Carter; echi di polemiche

10
Gennaio 2025
Di Giampiero Gramaglia

Con un giudizio non unanime, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto la richiesta di bloccare la condanna di Donald Trump, che sarà oggi pronunciata, a chiusura del processo di New York in cui in primavera il magnate è già stato riconosciuto colpevole di tutti i 34 capi d’accusa ascrittigli.

Dopo che il giudice Juan M. Merchan avrà pronunciato la condanna, che non dovrebbe comportare pene detentive, Trump sarà a tutti gli effetti un pregiudicato: sarà il primo pregiudicato a divenire presidente degli Stati Uniti.

Il passo presso la Corte Suprema era stato giudicato “altamente inusuale” da esperti giuristi, perché l’intera vicenda non ha ancora esaurito i gradi di giudizio: Trump ha, infatti, interposto appello contro il verdetto di colpevolezza della primavera scorsa. La richiesta alla Corte Suprema si basava su una sentenza dello scorso anno della stessa Corte, che dà al presidente una parziale immunità.

Ma i reati contestati nel processo di New York furono tutti compiuti prima che Trump divenisse presidente e furono, anzi, funzionali al suo divenire presidente. Il processo è sui pagamenti in nero, effettuati falsificando i libri contabili, a una pornostar, nome d’arte Stormy Daniels, per comprarne il silenzio su una asserita relazione sessuale fra i due risalente al 2006. Tutto ciò avvenne nel 2016, a ridosso delle elezioni presidenziali di quell’anno, poi vinte dal magnate battendo Hillary Clinton.

Se Stormy Daniels avesse raccontato la sua storia, il voto avrebbe magari avuto un esito diverso. Trump aveva affidato al suo legale di allora Michael Cohen, che è già stato condannato per questo ed altro e ha scontato una pena detentiva, il compito di ‘silenziare’ la donna, versandole 130 mila dollari.

Poche ore prima che la Corte Suprema si pronunciasse, una corte d’appello di New Tork aveva pure respinto le istanze dei legali di Trump.

Quasi contemporaneamente, un’altra corte d’appello – federale questa volta – respingeva un’altra iniziativa dilatoria dei legali di Trump, per impedire la pubblicazione di estratti del rapporto del procuratore speciale Jack Smith sulle azioni messe in atto da Trump nel 2020 per rovesciare l’esito delle elezioni, che lo avevano visto sconfitto da Joe Biden.

Non è però chiaro quando e se il rapporto sarà pubblicato, perché erstano da esaurire altri gradi d’eventuale appello, fino alla Corte Suprema, da parte della difesa del magnate.

Usa 2024: i funerali di Carter, un momento di unità
Ieri, a Washington, nella National Cathedral, si sono celebrate le esequie solenni di Jimmy Carter, 39° presidente degli Stati Uniti, deceduto il 29 dicembre all’età di cento anni. Era presenti tutti e cinque i presidenti ed ex presidenti viventi: Bill Clinton, George W. Bush, Barack Obama, Trump e Joe Biden che ha pronunciato l’orazione funebre. Biden, nel 1976, fu il primo senatore in carica a dare il proprio endorsement alla candidatura del futuro presidente, allora governatore della Georgia.

Durante la cerimonia, molti uffici e servizi sono rimasti chiusi; le bandiere sugli edifici federali erano a mezz’asta e lo resteranno per due mesi a partire dalla data del decesso – quindi, anche durante la cerimonia d’insediamento di Trump il 20 gennaio -. Dopo il rito, la salma di Carter è tornata in Georgia, nella sua Plains, per esservi sepolta.

L’Ap descrive la scena come “un raro momento di unità” nazionale. La Cnn scrive che “per un’ora o poco più, i veleni della politica sono rimasti fuori dalla scena”, anche se, negli ultimi giorni, Trump ha più volte criticato Carter per gli accordi che ridiedero a Panama la sovranità sul Canale. La cerimonia di ieri ha chiuso una serie di omaggi e celebrazioni durata sei giorni.

“Momento di unità” che la politica non ha saputo preservare sulla tragedia in atto in California, dove incendi devastano l’area di Los Angeles e, in particolare, di Hollywood – ci sono vittime e decine di migliaia di sfollati dalle proprie case -. Trump ha inscenato una polemica col governatore della California, il democratico ‘liberal’ Gavin Newsom. Amber Philips sul Washington Post commenta: “Trump va di nuovo spargendo fase informazioni su un disastro naturale”, dopo averlo fatto in campagna elettorale sugli uragani che avevano colpito, in particolare, Florida, Georgia e South Carolina.

Usa 2024: Panama, Canada, Groenlandia, echi delle parole di Trump
I progetti di Trump di ‘riconquista’ del Canale di Panama, acquisizione della Groenlandia e trasformazione del Canada nel 51° Stato dell’Unione continuano a suscitare commenti e critiche. Politico cerca di spiegare le ragioni dietro “la fissazione di Trump per la Groenlandia”, affermando che il presidente eletto, “un negazionista del cambiamento climatico”, reagisce proprio “agli effetti del cambiamento climatico, perché lo scioglimento dei ghiacci dell’Artico significa più possibilità di estrarre le risorse naturali dell’isola, rotte commerciali più veloci, nuove basi militari”.

Sempre Politico definisce Elon Musk, per i suoi ripetuti interventi sulla politica europea, Italia, Francia, Germania e altrove, “lo sproloquiatore in capo sull’Europa”.

In un’analisi, il Washington Post scrive che “Trump odia il ‘globalismo’, mentre “l’imperialismo sembra piacergli”. E l’Ap batte sullo stesso tasto, parlando “della nuova agenda imperialista” del presidente eletto.

Secondo Politico, infine, Trump sta già facendo slittare i tempi della pace in Ucraina, che doveva avvenire “il giorno dopo” il suo insediamento, prendendosi sei mesi per un incontro con il presidente russo Vladimir Putin.