Politica

Temperature diverse 

04
Marzo 2024
Di Daniele Capezzone

Avviso ai naviganti. Il medesimo termometro, applicato a corpi diversi, registra ovviamente temperature differenti. 

Questa banalissima constatazione, che viene interiorizzata anche da un bimbo di sei anni alle prese con il febbrone del fratellino, è curiosamente dimenticata da politici e “analisti”, tuttora misteriosamente convinti che la loro eccitazione (tutta interna alla “bubble” politico-mediatica) per l’approssimarsi di una scadenza elettorale o per un turno di voto appena concluso sia necessariamente condivisa dal grosso degli elettori. 

Spiace procurare un lutto psicologico: ma non è così. Anzi, è sempre più frequente che, quando gli attori della bolla sono “caldi”, gli elettori siano “freddi” e viceversa. 

A scaldarsi sono le curve elettorali più politicizzate e già schierate, che effettivamente sentono subito il clima da derby politico. Ma, per restare alla metafora dello stadio, le tribune sono piene solo in parte, e soprattutto l’arena non è un catino ribollente, ma uno spazio sempre più ristretto e in qualche caso perfino laterale, rispetto a preoccupazioni dei cittadini che stanno altrove, talora non solo non affrontate ma nemmeno intercettate dai radar della politica e della grande informazione. 

Naturalmente non sto invitando leader e osservatori a distrarsi rispetto al passato risultato sardo, al prossimo abruzzese e alle europee ormai in vista. Ma occorrerebbe anche uno sguardo più ampio e più lungo, per non essere presi di sorpresa da ciò che invece si potrebbe già agevolmente scorgere. Basterebbe un poco di attenzione, in fondo.

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