News

Smash

01
Marzo 2024
Di Redazione

Meno di 3000 voti fanno la differenza in Sardegna e forse la faranno a livello nazionale. 

Al netto delle spiegazioni e delle attenuanti su come si sia arrivati a questo risultato, il “dato politico” che conta è che la sconfitta è del Governo, in primis di chi lo guida. Oneri e onori di essere l’unico punto di riferimento dopo un anno e mezzo in carica. 

Sbagliato il candidato? Forse, ma l’ultima parola è stata la sua. 

Negativa la performance dell’uscente Solinas? Possibile, ma allora perché i voti della coalizione di centrodestra sono stati superiori a quelli di centrosinistra? 

I partiti di centrodestra delusi (Lega e Partito Sardo d’Azione) hanno fatto lo sgambetto all’arrogante Senior Partner (FdI)? Senza dubbio, ma come abbiamo imparato da anni “il Capitano della nave ha sempre torto”, motivo per cui alcune scelte andavano ponderate molto prima. La politica è fatta anche di vendette. 

Da ultimo, hanno forse pesato interventi a “gamba tesa” esterni che hanno messo in cattiva luce l’operato del Governo a poche ore dal voto? Se il pensiero va alle parole del Presidente Mattarella sull’utilizzo dei manganelli a Pisa, ne potremmo discutere con riguardo alle tempistiche o alle motivazioni, ma ipotizzare che queste possano aver influito su un voto comunque locale ci sembra ardito. 

Come abbiamo già scritto lunedì, ora la cosa più importante è ripartire dalle cose che contano. 

Altre Regioni andranno al voto presto ed è fondamentale ridurre al minimo i problemi legati ad eventuali cambi di candidato. 

La discussione sul “terzo mandato” dei Presidenti di Regione sta andando avanti da troppo tempo e ogni giorno in più rischia di peggiorare il clima. La questione va chiusa il prima possibile. 

Sulla politica estera, a qualunque livello, non devono esserci sbandamenti o dubbi. Siamo nel pieno di svariate crisi e nell’anno del G7: l’Italia deve avere una voce e una postura assolutamente uniche.