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Riconnettersi con le persone, altro che geometrie di palazzo 

13
Gennaio 2025
Di Daniele Capezzone

Come ho scritto più volte in questa rubrica, la sinistra non ha certo bisogno dei miei consigli: sa benissimo sbagliare da sola, senza bisogno di consulenze esterne. 

E tuttavia trovo abbastanza surreale il fatto che, per tentare di uscire dall’impasse in cui i progressisti si sono cacciati, si leggano e si sentano più che altro ricette legate a manovre di palazzo, a geometrie politico-istituzionali. 

Esempi? Gran dibattito sul federatore prossimo venturo, oppure sulla necessità di una formazione centrista per completare l’offerta politica della coalizione. Per carità: si tratterà senz’altro di elementi utili. E solo i superficiali possono sottovalutare l’importanza della “toolbox” strettamente politica, cioè del complesso di attrezzi che possono aiutare uno schieramento sconfitto a rimettersi in partita. 

Ma tutto questo dovrebbe venire dopo. Prima molto prima sarebbe necessaria un’operazione culturale di riconnessione con la common people. Dove vuoi andare se continui a negare che esista un problema di sicurezza? Dove vuoi andare se, rispetto alla questione dell’immigrazione, continui a parlare un linguaggio di pura accoglienza senza limiti?

Se viaggi contromano in autostrada, se corri in direzione opposta rispetto al sentimento popolare, non c’è tatticismo politicista che possa salvarti. 

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