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Giornata per la sicurezza in rete, prioritario educare i giovani
Di Giampiero Cinelli
Un mondo non più gerarchico ma orizzontale e alla pari, in cui le scelte della comunità potessero essere prese coinvolgendo larghi strati sociali e riservando a tutti il bagaglio di conoscenze necessarie per valutare le azioni da fare. Un mondo in cui il livello culturale cresce trasversalmente, assieme alla capacità di cooperazione degli individui, che finalmente guadagnano un rapporto il più possibile diretto con i governanti. In fondo la visione venduta elettoralmente dal Movimento Cinque Stelle quando si affacciò sulla scena, non era altro che una ripresa di temi e pulsioni molto comuni tra gli anni ’90 e i primi del 2000, tempi in cui era diffusa la fiducia che la rete, il web, avrebbero cambiato il mondo per sempre.
Il mondo sì è cambiato grazie alle scoperte della Silicon Valley. Ma nei suoi sistemi, nelle sue modalità, nei rapporti interpersonali. Non invece negli effettivi rapporti di forza e negli assetti politici. Anzi il web, la rete, intesa come infrastruttura, è restata proprietà di pochi, sotto il controllo di quel gruppetto di geni selvaggi che ne cantavano le imprese liberatorie, oltre che del governo americano, titolare ancora oggi di molti server strategici.
Una volta metabolizzata la sconfitta politica, ci si è subito trovati di fronte però a uno scenario inedito e complesso dal punto di vista psicosociale, in cui nuovi pericoli emergevano e altri modi di comunicare si affermavano. Le persone hanno imparato cosa vuol dire essere soli in una stanza e allo stesso tempo in contatto con tre persone di nazioni differenti, cosa si prova a corteggiare una ragazza tramite una app, esperendo la potenza della comunicazione mediatica e pubblicitaria che non passa per un cartellone sulla tangenziale o in uno spot televisivo, ma in un video che puoi vedere se hai un profilo social.
I social, che non sono ormai più mezzo ma immaginario, generatori di comportamenti, di percezioni, di idee. Con tutto quello che ciò comporta in termini di effetti collaterali. Potenzialmente più gravi data la capacità dell’online di amplificare le sensazioni e la velocità di circolazione dei dati. Cyber-bullismo, dipendenze da web, isolamento sociale, diffusione di materiali senza il consenso, adescamento e notizie false sono soltanto alcuni dei problemi odierni legati alla rete. Che se non sono stati creati con la rete, ora appaiono potenziati. Per questo oggi si svolge la Giornata Mondiale per la sicurezza in Rete.
“Together for a better internet” è il titolo scelto dalla Commissione Europea per la promozione della giornata, che si articolerà in tanti eventi, soprattutto scolastici, per far riflettere i più giovani sui problemi che si possono incontrare navigando, trasmettendo loro linee guida e consigli utili.
Il Safer Internet Centre Italiano ha optato anche quest’anno per un’edizione online dell’evento, dalle ore 9:30 alle ore 13:00. L’iniziativa, promossa dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, verrà trasmessa in streaming sui canali social del Ministero e sul portale www.generazioniconnesse.it. Ci sarà occasione nel caso di rivedere dopo l’evento sul proprio schermo.
In questa edizione si parlerà anche di Intelligenza Artificiale, con:
- Maria Assunta Palermo – Direttore Generale DGSIOS – Ministero dell’Istruzione e del Merito
- Dott.ssa Carla Garlatti – Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza
- Dott. Gianfranco Costanzo – Capo del Dipartimento per le politiche della famiglia
- Dott.ssa Nunzia Ciardi – Vicedirettore Agenzia per la Cyberbsicurezza Nazionale
- Dott.ssa Barbara Strappato, Primo Dirigente della Polizia di Stato Direttore della Prima Divisione del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni.
- Avv. Guido Scorza – Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali
- On. Sandra Cioffi – Consiglio Nazionale degli Utenti – Agcom.