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“Propulsione nucleare navale: progetti per il futuro”. Il convegno alla Camera
Di Ilaria Donatio
L’energia nucleare navale è un settore che ha guadagnato sempre maggiore attenzione per le sue potenzialità in termini di efficienza energetica, autonomia e sostenibilità. In Italia, questa tecnologia non viene utilizzata solo per scopi militari, ma si sta esplorando anche il suo potenziale nell’ambito civile, aprendo nuove prospettive per l’industria navale.
È stato il tema del dibattito di giovedì, alla Camera dei Deputati, intitolato “Propulsione nucleare navale: progetti per il futuro” – organizzato dal Centro Studi Politici e Strategici Machiavelli in collaborazione con l’On. Luca Squeri – che si è proposto di esplorare le potenzialità in Italia a partire dagli sviluppi recenti.
Presenti al dibattito – moderato da Daniele Scalea, Presidente del Centro Studi Machiavelli – Stefano Monti, Presidente dell’Associazione Italiana Nucleare, Pierroberto Folgiero, Ad di Fincantieri, Ugo Salerno, Presidente esecutivo di RINA SpA, Daniela Gentile, Ad di Ansaldo Nucleare, On. Paolo Barelli, Presidente del Gruppo Forza Italia, l’On. Matteo Perego di Cremnago, Sottosegretario alla Difesa, Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
L’evento è stato inoltre utile a comprendere meglio come gli accordi del 2023 (tra Fincantieri, Newcleo e RINA, con focus sulle applicazioni civili e sull’innovazione tecnologica) e del 2024 (guidato dal Ministero della Difesa, per sviluppare reattori nucleari di quarta generazione), abbiano posto le basi per una collaborazione tra governi, aziende e istituzioni di ricerca per sfruttare l’energia nucleare in modi innovativi.
Pichetto: proposta di ddl sul nucleare in Parlamento tra qualche settimana
Il settore navale “ha l’esperienza per portare il contributo proprio alla percezione esterna e il contributo di conoscenza, tecnologia ed esperienza nel passaggio al nucleare, che va dai sommergibili alle navi, fino ai piccoli reattori modulari per il loro utilizzo futuro”. Così, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Secondo il ministro, “è una sfida rilevante. Il sistema navale è uno dei settori più difficili da decarbonizzare: da un lato ragioniamo sul fronte della riduzione delle emissioni, dall’altro sulla sfida del nucleare, che significa emissioni neutre, quindi perfettamente in linea con l’obiettivo del net zero al 2050″.
Pichetto – reduce da un’audizione nell’aula della Camera sulle misure del governo contro il caro energia, sui tempi di attesa per il testo unico sul nucleare – ha sottolineato: «Ieri sera ho inviato la proposta di ddl sul nucleare che deve essere valutato sotto l’aspetto legislativo o costituzionale al Dagl, l’ufficio di Palazzo Chigi e credo che potrà approdare in Parlamento nello spazio di qualche settimana. È una scelta io credo rilevante per il nostro paese, una scelta che riapre il percorso nucleare sotto l’aspetto di definire il nuovo quadro giuridico, che supera quelle che erano naturalmente le parti monche della nostra legislazione dovute ai referendum precedenti che riguardavano un altro nucleare che non è questo».
Infine, Pichetto ha affrontato il tema dei nuovi reattori nucleari per innovare e decarbonizzare. Le imprese italiane, ha detto, «sono parte integrante dei sistemi di ricerca e produzione» sul nucleare «e noi abbiamo un ruolo importantissimo nella fusione, sa livello internazionale e nazionale». «Occorre -aggiunge – creare le condizioni per sviluppare il percorso della conoscenza e produrre nuovi reattori nucleari. Il percorso che stiamo intraprendendo è una risposta che diamo alla decarbonizzazione e all’innovazione, che vanno di pari passo», ha concluso Pichetto.
Squeri, a partire dal 2030 potremo finalmente avere il nucleare
«Oggi non c’è in Italia la produzione nucleare, c’è l’utilizzo del nucleare, perché sappiamo che il 15% dell’energia elettrica che consumiamo ci arriva dalla Francia, attraverso le sue centrali», così Luca Squeri, responsabile Energia di Forza Italia.
«Se è vero che oggi il nucleare non può dare un contributo, da oggi, bisogna cominciare a fare tutto il possibile affinché nei tempi tutto quello che è possibile sia fatto. Ottimisticamente e con i piedi piantati per terra nei primi anni a partire dal 2030 potremo finalmente avere il nucleare che è necessario, non solo per i problemi energetici che abbiamo vissuto intensamente ultimamente, ma con il vincolo assoluto della transizione energetica. Il trasporto navale ha grossi problemi dal punto di vista tecnologico e dunque il tema raccontato oggi è un tema assolutamente interessante. Guardate il nucleare come ha una storia consolidata e quanto in realtà sia facile, se lo si vuole e se si portano avanti le cose seriamente, realizzarlo», ha concluso il deputato FI.
Perego: costruire un futuro sostenibile e competitivo per le prossime generazioni
Una sfida che richiede una visione politica condivisa, investimenti mirati e una solida compartecipazione tra pubblico e privato. Ecco l’indicazione giunta dal Sottosegretario di Stato alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago.
“L’intero settore della navigazione marittima sta attraversando una profonda trasformazione, guidata dai principi di sostenibilità ed economia circolare”, ha sottolinea Perego. “Decarbonizzare questo settore rappresenta una sfida complessa e cruciale per una transizione energetica efficace, che richiede equilibrio tra l’aumento della domanda di energia richiesta da sistemi navali sempre più avanzati, e la necessità di garantire autonomia e indipendenza nella filiera”.
“Sebbene le fonti rinnovabili e i sistemi di accumulo stiano raccogliendo numerosi investimenti” continua Perego “questa tecnologia presenta dei limiti molto significativi se applicata al contesto marittimo, dove peso e spazio costituiscono ostacoli tecnici importanti”. “In questo scenario l’energia nucleare può rappresentare una vera e propria svolta”, aggiunge “non solo in campo commerciale ma anche in quello militare. I reattori di nuova generazione hanno il potenziale di alimentare sistemi di difesa avanzati e rispondere a situazioni di emergenza garantendo supporto energetico immediato alle comunità colpite da crisi e disastri naturali”. “Non si tratta quindi solo di una soluzione tecnologica, ma di una questione di sovranità strategica, innovazione industriale e leadership internazionale. L’Italia ha l’opportunità di posizionarsi come protagonista in un settore chiave del futuro, capace di trasformare le filiere produttive nazionali e contribuire alla transizione energetica globale», ha concluso il Sottosegretario.
La politica nucleare navale è vera rivoluzione
“Il nostro Paese sta compiendo un importante percorso verso l’adozione della tecnologia nucleare di quarta generazione. Forza Italia è impegnata affinché il dibattito in essere si traduca in fatti“, così il capogruppo di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli che ha aggiunto: “È positivo assistere al dibattito virtuoso che sta coinvolgendo la politica, le istituzioni, la scienza e gli attori economici per comprendere e approfondire le grandi potenzialità che questa tecnologia può offrire in tutti i settori, compreso quello navale, sia civile che militare. Con il collega Luca Squeri, responsabile del dipartimento energia di Forza Italia, e i nostri gruppi parlamentari stiamo stimolando una politica nucleare navale che guardi lontano che porterebbe una vera e propria ‘rivoluzione’ nel campo della circolazione con un’enorme leva di competitività. Basti pensare che la flotta d’altura consuma circa 300 milioni di tonnellate di olio combustibile pesante all’anno ed emette il 3% delle emissioni globali di gas serra. E l’ammoniaca verde, che oggi è considerata il sostituto a zero emissioni più promettente, richiederebbe per la sua produzione circa 2,7 volte la produzione totale di elettricità dell’UE nel 2022. È dunque evidente che il nucleare rappresenterebbe una svolta”, ha concluso.
Fontana, ok a propulsione nucleare navale, con coraggio e serietà
In momenti di transizione così importanti, è fondamentale che il nostro Paese sappia cogliere le opportunità con coraggio e visione strategica. Ecco il senso del messaggio che il presidente della Camera, Lorenzo Fontana ha inviato al convegno: “I recenti accordi del 2023 e del 2024 hanno impresso un’accelerazione al processo di avanzamento tecnico-industriale nel settore” della propulsione nucleare navale, «valorizzando anche le crescenti esigenze di sostenibilità, sicurezza e competitività internazionale dell’Italia. È un obiettivo molto ambizioso, che richiede una solida collaborazione tra pubblico e privato».
“L’integrazione di questa risorsa offre, infatti – ha sottolinea Fontana – notevoli opportunità e, al tempo stesso, pone sfide che non possono essere ignorate. Uno scambio sinergico tra Istituzioni e imprese del calibro di Fincantieri, Newcleo, RINA e Ansaldo nucleare può risultare cruciale per individuare nuovi percorsi di sviluppo e realizzare progetti strategici. Una ridotta dipendenza dai combustibili fossili garantirebbe una soluzione a lungo termine in ambito civile e militare. Pensiamo a navi con autonomia energetica quasi illimitata e minore impatto sull’ecosistema marino, soprattutto in caso di incidenti”. “È necessario, però, tenere conto anche dei potenziali rischi, come quelli relativi alla sicurezza nucleare e alla gestione dei rifiuti radioattivi”, ha avverte il presidente della Camera. “Tutti questi temi devono essere affrontati con serietà e trasparenza, in un clima di aperto dialogo tra Istituzioni, rappresentanti del mondo imprenditoriale ed esperti. Auspico che questa giornata possa fornire spunti di riflessione anche per il dibattito parlamentare”.