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Meloni-Rutte: la Nato in Europa deve crescere. Non abbandonare Kiev

05
Novembre 2024
Di Giampiero Cinelli

Il sostegno agli alleati e all’Ucraina non è in discussione nel quadro della sicurezza internazionale e l’Europa deve pensare di ampliare il suo peso in ambito di difesa. Tra Giorgia Meloni e Mark Rutte, neo-segretario della Nato, sembra tutto chiaro alla fine del faccia a faccia a Palazzo Chigi.

«Tenere al sicuro il nostro miliardo di persone è dovere della Nato e per questo stiamo rafforzando le nostre capacità industriali producendo più navi, missili e proiettili, ma bisogna farlo in modo più veloce ai fini della deterrenza e per sostenere l’Ucraina», ha dichiarato Mark Rutte al termine dell’incontro con Meloni. «Ringrazio per gli 8,2 miliardi di spesa annunciati dal vostro Paese. Dobbiamo raggiungere il 2% del Pil. Desidero ringraziare la presidente del Consiglio per essere una grande sostenitrice dell’Ucraina».

L’approccio della premier è stato motivato anche in occasione di questo bilaterale. Così Meloni: «Ovviamente stiamo continuando a lavorare anche per garantire l’attuazione dell’accordo sull’utilizzo degli interessi generati dagli asset russi immobilizzati che è stato uno dei grandi obiettivi e risultati della presidenza italiana del G7 e del vertice dei leader del G7, in un momento nel quale tutto viene messo in discussione dalla ferita inferta al sistema delle regole internazionali, dalla guerra d’aggressione russa all’Ucraina che sta avendo effetti, come vediamo, destabilizzanti molto oltre i confini nei quali si consuma e, come un domino, contribuisce a far detonare nuovi focolai di crisi; è una situazione di instabilità che ha aperto molti nuovi fronti e che impone a tutti noi di saper modulare in maniera diversa la nostra azione».

Mark Rutte ha specificato le prospettive dell’Alleanza Atlantica: «Siamo senz’altro sulla buona strada nel fornire i nostri 40 miliardi di sostegno e aiuti militari nel 2024. Continueremo ad essere al fianco dell’Ucraina perché la lotta dell’Ucraina è la lotta di tutti noi».

Peraltro sarà l’Italia a ospitare nel 2025 la Ukraine Recovery Conference a Roma, «un importante evento sul quale il governo italiano è già al lavoro, sul quale tutto il sistema Italia è già al lavoro», ha detto Giorgia Meloni, che sulla Nato ha riflettuto osservando: «Siamo arrivati al nuovo pacchetto di aiuti militari concentrandoci come sempre in particolare sui sistemi di difesa antiaerea che significa soprattutto difendere la popolazione civile. Questo al netto del sostegno che l’Italia continua a dare a 360 gradi dal punto di vista umanitario fino alla ricostruzione. L’occasione per ribadire da parte nostra il ruolo fondamentale dell’Italia all’interno dell’alleanza atlantica: siamo il primo contributore in termini assoluti alle missioni e quindi anche al bilancio della Nato. Il ruolo delle nostre azioni si articola lungo il fianco orientale ma anche con i dispositivi navali nel Mediterraneo, oltre allo storico impegno nella regione dei Balcani che per l’Italia rimane cruciale».

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