Esteri
Macron avverte di un'”Europa mortale” e traccia le prospettive future per un'”Europa potente”
Di Eleonore Para
Durante un discorso di un’ora e mezza, nel grande anfiteatro della Sorbona, sette anni dopo il suo discorso “Sorbona 1”, Emmanuel Macron ha fatto il punto sui risultati europei e delineato la roadmap per l’Unione Europea. L’obiettivo di questo intervento è “influenzare l’agenda” della prossima Commissione europea dopo le elezioni di giugno. Tuttavia, per molti, questo discorso segna l’inizio della campagna di Emmanuel Macron a sostegno della capolista della maggioranza, Valérie Hayer.
Il Presidente ha fatto il bilancio dei successi europei: la risposta alla crisi del Covid, la guerra in Ucraina, ma ha osservato, con durezza: “La nostra Europa oggi è mortale. Può morire e ciò dipende solo dalle nostre scelte”.
«Il rischio è che l’Europa si sganci e questo lo stiamo già iniziando a vedere nonostante tutti i nostri sforzi (…) Siamo ancora troppo lenti, non abbastanza ambiziosi», ha avvertito.
«È oggi che si gioca la questione della pace e della guerra sul nostro continente e della nostra capacità di garantire o meno la nostra sicurezza», ha affermato il capo dello Stato. «All’orizzonte del prossimo decennio, il rischio è immenso di essere indeboliti», ha aggiunto, ritenendo inoltre che i valori della “democrazia liberale” sono “sempre più criticati e contestati”. Secondo Emmanuel Macron «le grandi trasformazioni, quella della transizione digitale, quella dell’intelligenza artificiale come quella dell’ambiente e della decarbonizzazione, si stanno giocando ora».
Il Presidente ha presentato le sue proposte per un’Europa potente. La difesa innanzitutto: Emmanuel Macron ha espresso il desiderio di creare un'”Europa potenza” che “si faccia rispettare”, “garantisca la sua sicurezza” e riacquisti “la sua autonomia strategica”.
Emmanuel Macron ha anche chiamato l’Europa a «riprendere pienamente, totalmente e assumersi la responsabilità del controllo delle sue frontiere». Ha proposto una “struttura politica” sui temi della migrazione, della sicurezza, della lotta alla criminalità organizzata e al terrorismo.
In campo economico, il presidente francese vuole che l’Europa si ponga l’obiettivo di essere leader mondiale entro il 2030 in “cinque settori strategici del futuro”: l’intelligenza artificiale, l’informatica quantistica, lo spazio, le biotecnologie e “le nuove energie (idrogeno, reattori modulari e fusione nucleare)”. Vuole anche inserire nei trattati comunitari “la preferenza europea” in “difesa e spazio”. Ha anche chiamato a rivedere la politica commerciale europea perché Cina e Stati Uniti non “rispettano più le regole del commercio come sono state scritte quindici anni fa”. Emmanuel Macron ha anche chiamato a un’Europa semplificata: “La semplificazione significa più mercato unico”, “per permettere alle nostre startup di avere subito un mercato domestico che è un mercato interno di 450 milioni di consumatori”.
Sulla crisi agricola “La rabbia dei nostri agricoltori non è stata una rabbia contro l’Europa”, ma “contro la regolamentazione, la complessità, le norme aberranti, la cattiva applicazione del diritto europeo e francese”, ha stimato. Ha parlato delle prime risposte date a livello francese ed europeo, e ha sostenuto una migliore sovranità alimentare europea, una migliore protezione dei prezzi dei prodotti europei, della qualità dei prodotti che entrano in Europa rafforzando al contempo le esportazioni europee.
Diverse proposte hanno riguardato la gioventù: Emmanuel Macron ha sostenuto che la maggior età digitale nell’Unione europea sia abbassata a 15 anni e per un “controllo genitoriale” sull’accesso ai social network al di sotto di quest’età. Il presidente desidera anche un approfondimento dei programmi a favore della gioventù europea “Dobbiamo moltiplicare l’Erasmus dell’apprendistato e della formazione professionale, con l’obiettivo di almeno il 15% degli apprendisti in mobilità europea entro il 2030”. Il presidente ha aggiunto: «Trasmettere lo spirito europeo alle giovani generazioni significa anche dar loro l’opportunità di fare l’esperienza sensibile del nostro continente, cioè viaggiare». Emmanuel Macron ha quindi sostenuto che gli studenti possano “circolare in treno ovunque in Europa”. «E io desidero, per parte mia, che si basi su un’europeizzazione del Pass cultura», ha aggiunto ancora, dicendo di essersi ispirato all’esempio italiano per il dispiegamento di questo dispositivo in Francia.
Infine, il capo dello Stato ha difeso un “umanesimo europeo”. “Essere europei, significa difendere una certa idea dell’uomo che pone l’individuo libero, razionale e illuminato al di sopra di tutto”, ha indicato. Macron ha anche sostenuto la “condizionalità” degli aiuti europei al rispetto dello stato di diritto. Ha ricordato che in Europa molto è stato realizzato in termini di equilibrio tra vita professionale e vita dei genitori, degli assistenti, della trasparenza delle retribuzioni, della parità; ricordando il suo obiettivo di fare iscrivere il diritto all’IVG nella carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.