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Ispra: in Italia raccolta differenziata al 66,6% nel 2023, cresce al Sud
Di Ilaria Donatio
Nel 2023, in Italia la raccolta differenziata è arrivata al 66,6%, con percentuali del 73,4% al Nord, del 62,3% al Centro e del 58,9% al Sud. Sul podio Bologna, che arriva a quasi al 73%, prima città con popolazione superiore ai 200.000 abitanti a superare l’obiettivo Ue del 65% entro il 2030. Il Mezzogiorno ha mostrato negli ultimi anni la crescita maggiore della raccolta differenziata, tanto che lo scostamento tra Nord e Sud si è ridotto di 4,5 punti e tra Centro e Sud di 3,8. È quanto emerge dall’ultima edizione del Rapporto Rifiuti Urbani dell’Ispra, presentato oggi alla presenza della viceministro per l’Ambiente e per la Sicurezza Energetica Vannia Gava.
Per ciò che riguarda il trattamento e la gestione, la percentuale di riciclaggio dei rifiuti urbani si attesta al 50,8%, in crescita rispetto al precedente anno (49,2%), al di sopra dell’obiettivo del 50% previsto dalla normativa per il 2020 (al 2030 l’obiettivo è ben più ambizioso e pari al 65%). I rifiuti urbani complessivamente smaltiti in discarica rappresentano il 15,8% dei rifiuti urbani prodotti, attestandosi a 4,6 milioni di tonnellate, in calo rispetto ai 5,2 milioni di tonnellate del 2022. Bene i dati sul fronte degli imballaggi: per questo settore, uno dei flussi più monitorati dall’Europa, nel 2023 tutte le frazioni merceologiche hanno già ampiamente raggiunto i target di riciclaggio fissati a livello europeo per il 2025, ad eccezione della plastica che comunque è prossima all’obiettivo (48% a fronte di un obiettivo del 50% al 2025). Nel Pnrr stanziati 2,1 miliardi di euro per investimenti nella gestione e nei progetti innovativi di economia circolare. Il Rapporto ne analizza le istanze ammesse a finanziamento per numero e tipologia.
Emilia-Romagna seconda in Italia per raccolta differenziata
Il Rapporto Ispra certifica la crescita dell’Emilia-Romagna nelle buone pratiche di ecosostenibilità. In particolare, la Regione si attesta al secondo posto per percentuale di raccolta differenziata con il 77,1%, dopo il Veneto e guadagnando due posizioni, superando Sardegna e Trentino-Alto Adige che lo scorso anno occupavano gli altri due gradini del podio. Sempre nel 2023, la percentuale di raccolta differenziata è stata pari al 66,6% della produzione nazionale, con una crescita dell’1,4% rispetto al 2022. In termini quantitativi, la raccolta differenziata è aumentata di 567mila tonnellate (+3,0%), attestandosi a 19,5 milioni di tonnellate. Il Report – presentato questa mattina a Roma – mette in luce anche Bologna come Comune sopra i 200mila abitanti virtuoso per raccolta differenziata: con il 72,9% precede Padova, Venezia e Milano. Il capoluogo di regione fa registrare una crescita percentuale di quasi 10 punti ed è la prima città a superare l’obiettivo del 65% di raccolta attestandosi, non solo oltre la percentuale media nazionale, ma ben al di sopra del 70%. In Emilia-Romagna, al secondo e terzo posto nelle città tra i 180 e i 200mila abitanti si collocano Parma con l’80,9% (in crescita di 1,7%) e Modena che ha raggiunto nel 2023 una percentuale di raccolta differenziata pari al 73,4% (+12,4%).
Gava: “Dati mostrano che siamo sulla strada giusta”
“Questi dati confermano che siamo sulla strada giusta. Ridurre i rifiuti è essenziale, ma è altrettanto importante recuperarli, soprattutto in un Paese povero di materie prime critiche come il nostro, dove diventano risorsa preziosa. Attraverso semplificazioni normative e sostegno agli investimenti, il ministero dell’Ambiente sta rendendo questo percorso più efficace, offrendo strumenti concreti a cittadini, imprese e territori. È un lavoro di squadra: è questa la chiave per raggiungere obiettivi ancora più ambiziosi”. Così la viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava intervenendo all’ultimo Rapporto Rifiuti Urbani dell’ISPRA, oggi a Roma.
“Un ottimo Rapporto“, dice Gava, che fornisce “un elemento di analisi a supporto del legislatore”, grazie al quale “capiamo se quello che stiamo facendo e abbiamo fatto è un lavoro positivo o meno. Certo, “dal flusso dei rifiuti emerge la necessità di una rete impiantistica adeguata, perché dopo aver raccolto i rifiuti dobbiamo trattarli correttamente”, conclude Gava, ribadendo che l’impegno resta quello per arrivare a “regole chiare per chi mette a terra gli investimenti e per chi deve fare i controlli in seguito”.