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IA, Cnel lancia “Opera”: l’Osservatorio per monitorarne l’applicazione nelle imprese
Di Ilaria Donatio
Una banca dati delle “applicazioni dell’intelligenza artificiale concrete nelle imprese, nei servizi, nella nostra vita di tutti i giorni”. È il progetto presentato dal presidente del Cnel, Renato Brunetta, all’evento “Intelligenza artificiale e relazioni industriali“, organizzato con il Comitato economico e sociale europeo (Cese). E sottolinea: “L’intelligenza artificiale” sia “partecipativa, grazie al coinvolgimento dei lavoratori, degli utenti finali, delle comunità”.
Opera: osservatorio al Cnel su IA nelle aziende
“La rivoluzione digitale legata all’intelligenza artificiale è una finestra di opportunità. Ecco perché vogliamo lanciare al Cnel un Osservatorio – che chiameremo OPERA – finalizzato alla creazione di un database di casi aziendali di applicazione dell’IA di tipo partecipativo, cioè che prevedano il coinvolgimento dei lavoratori, degli utenti finali e delle comunità nei processi di sviluppo, implementazione e utilizzo”. Così il presidente del Cnel Renato Brunetta aprendo il convegno organizzato a Villa Lubin con il CESE.
E prosegue: “Vogliamo monitorare e analizzare le applicazioni dell’IA con un forum permanente di dialogo con i principali attori delle relazioni industriali, per discutere le opportunità e le sfide poste dall’adozione dell’IA e per favorire lo scambio di buone pratiche e di proposte con gli stakeholder istituzionali. È un progetto aperto e inclusivo, pronto a favorire anche scambi internazionali, in collaborazione con il CESE e i CES nazionali che desiderano partecipare”.
“In un momento storico così complesso, attraversato dalle tre transizioni digitale, ambientale e demografica e da un contesto geopolitico delicatissimo”, indica Brunetta, “serve una regolamentazione ‘buona’, nel senso di virtuosa, concreta, efficace. Una regolamentazione armonizzata a livello europeo, per promuovere la competitività complessiva. L’Europa è spesso criticata per il suo approccio normativo, ma regolamentare non significa frenare l’innovazione, vuol dire indirizzarla”.
L’intelligenza artificiale sia partecipativa
“È necessario promuovere ‘un’intelligenza artificiale partecipativa’ grazie al coinvolgimento dei lavoratori, degli utenti finali, delle comunità, per garantire che l’intelligenza artificiale e le soluzioni digitali da esse abilitate, riflettano le esigenze, i valori e le aspettative delle persone”. È questa la “parola chiave” indicata dal presidente del Cnel, Renato Brunetta, all’evento Intelligenza artificiale e relazioni industriali, organizzato con il Comitato economico e sociale europeo (Cese).
Brunetta indica come “un problema” il fatto che l’Ai act non citi espressamente le parti sociali. “Abbiamo una tradizione e una cultura di relazioni sindacali europea straordinaria” e “vorremmo che le parti sociali entrassero pienamente attraverso il loro contributo nella regolazione dell’intelligenza artificiale“. Perché “solo con un approccio partecipativo – per Brunetta – possiamo garantire che l’intelligenza artificiale non sia solo una questione tecnologica, ma anche un fattore di inclusione e equità” e evitare il rischio di “un neo-luddismo“.