News

Germania, il centro vince, la destra avanza, i socialdemocratici crollano. Merz cancelliere

23
Febbraio 2025
Di Giampiero Gramaglia

I centristi della Cdu/Csu di Friedrich Merz vincono le elezioni in Germania con il 29% dei voti, rispetto al 24,1% del 2021. L’estrema destra dell’AfD (Alternative fur Deutschland) è seconda, appena sotto il 20%, al 19,6% (dal 10,4%): è il miglior risultato mai ottenuto da un partito d’estrema destra nelle elezioni federali. Seguono l’Spd in crollo al 16% dal 25,7%, i Verdi al 13,3% (da 14,7%), la Linke all’8,5% (con il 4,9%, non era entrata al Bundestag).
La soglia di sbarramento è fissata al 5%. Rischiano di non avere seggi in Parlamento i liberali dell’Fdp al 4,9% (dall’11,4%) e l’estrema sinistra di Bsw al 4,7% – nel 2021, non c’era -. Dati ancora non provvisori, ma affidabili. Molto alta l’affluenza elettorale, intorno all’84%, fra le più alte, se non la più alta, nella storia della Germania riunificata: solo nel 1998 si superò l’80%, quando Gerhard Schroeder si impose su Helmut Kohl.
Se saranno solo cinque i partiti presenti nel prossimo Bundestag, e se il computo dei seggi lo renderà possibile – ci vogliono almeno 316 seggi su 630 -, la prospettiva più probabile è quella d’una coalizione tra cristiano-sociali e socialdemocratici, eventualmente con il puntello dei verdi, anche se il risultato di Afd – scrive Politico – manda “onde di shock’ in un’Europa già scossa dai successi elettorali dell’estrema-destra sovranista e nazionalista in Francia, Olanda, Austria e altrove.
Proprio l’ultra-destra esulta. Alice Weidel, la leader, parla di “risultato storico: abbiamo raddoppiato i nostri voti”. Il ‘numero due’ Tino Chrupalla dice: “Abbiamo raggiunto un risultato sensazionale”. Anche se, forse, il sostegno all’AfD manifestato dal vice-presidente Usa JD Vance e da Elon Musk può essere stato, in qualche misura, controproducente, inducendo molti ad andare a votare contro xenofobia e neo-nazismo.
Il proclama di vittoria più esplicito e più legittimo è di Merz: “Abbiamo vinto queste elezioni”. Che offre ai rivali un ramoscello d’olivo: “Abbiamo affrontato una dura campagna, sull’economia come sull’immigrazione. Ma ora dobbiamo parlarci fra di noi, per formare un governo in grado di agire … Il mondo fuori non ci aspetta e non potrà aspettare lunghi negoziati: dobbiamo procedere veloci…”.
Il cancelliere uscente Olaf Scholz ammette “una amara sconfitta” e si congratula con Merz. Weidel cerca d’inserirsi nel probabile dialogo Cdu/Csu–Spd: “La gente – dice – vuole la coalizione tra Afd e Cdu/Csu”. Ma l’estrema-destra pare destinata a restare fuori dalla ‘stanza dei bottoni’ tedesca.
Le elezioni politiche si sono svolte con sette mesi di anticipo sulla data prevista perché la coalizione di centro-sinistra guidata dal cancelliere Scholz – socialdemocratici, liberali e verdi – era collassata nel novembre scorso, dopo tre anni di continui contrasti interni, accentuati dalla crisi economica post-pandemia ingigantita dal ‘caro energia ‘ conseguente all’invasione dell’Ucraina e all’abbandono delle forniture dalla Russia.
La corsa a cancelliere vedeva in lizza quattro candidati: il cancelliere uscente Scholz, Spd; il leader della Cdu/Csu Merz; l’attuale vice- cancelliere Robert Habeck, un verde; e la leader dell’AfD Weidel. I risultati elettorali hanno sostanzialmente rispettato i sondaggi.
La Germania è la maggiore economia europea, oltre a essere il Paese più popoloso dell’Unione, ed è un membro influente dell’Alleanza atlantica – dopo gli Usa, è il secondo fornitore di armi all’Ucraina -.
Il risultato del voto, oltre a determinare chi governerà la Germania per i prossimi quattro anni, sarà decisivo per impostare la risposta europea alla postura ‘filo-russa’ dell’America di Donald Trump. Intanto, a Washington, sono attesi il presidente francese Emmanuel Macron, domani, in coincidenza con il terzo anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, e il premier britannico Keir Starmer, mercoledì. I leader dell’Ue – è stato appena annunciato – terranno un vertice sull’Ucraina il 6 marzo a Bruxelles.
Un elemento essenziale sarà il rapporto che si stabilirà tra Macron e Merz, che, nelle ultime battute della campagna elettorale, è stato molto severo nei confronti di Trump, autore di un cambio di linea a 180° sul conflitto in Ucraina. Francia e Germania sono sempre stati il motore dell’Unione europea ma, da mesi, entrambi di Paesi sono consumati da difficoltà economiche e instabilità politica.
Per Politico, nei confronti di Trump, i leader tedeschi hanno prima vissuto una fase di negazione; poi, hanno messo il lutto per l’alleato perduto; ora, provano una rabbia che potrebbe, però, sfociare nella frustrazione e, quindi, nella depressione.
Dopo il voto odierno, la Cdu si ritrova al potere sia a Berlino che a Bruxelles, dove c’è la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Più che a un duetto, UvdL e Merz rischiano però di dare vita a un duello: Politico ricorda che Ursula era la protetta della cancelliera Angela Merkel, mentre Merz ne era il rivale e, in quanto tale, era stato marginalizzato nel partito.

Articoli Correlati

di Alessandro Caruso | 22 Febbraio 2025

Tra Ucraina, economia e scandali italiani

Harris Trump
di Giampiero Gramaglia | 22 Febbraio 2025

Trump liquida capo Stato Maggiore difesa; luna di miele finita?

trump ucraina
di Gianni Pittella | 22 Febbraio 2025

Imperialismo Usa-Russia, ora serve l’asse franco tedesco