Cultura
G7, Giuli: “Cultura pilastro della società civile. Assicurare sostegno all’Ucraina”
Di Gianluca Lambiase
Hanno preso ufficialmente il via questa mattina nella sale di Palazzo Reale a Napoli i lavori del G7 Cultura. Il ministro Alessandro Giuli ha accolto le delegazioni dei paesi ospitati e aperto il tavolo di lavoro che proseguirà con diversi momenti di confronto nell’arco della giornata.
“Siamo qui per lanciare un messaggio politico al mondo” ha dichiarato nel discorso introduttivo Giuli. “La cultura è un bene essenziale delle nostre società e un valore, un linguaggio universale che parla al cuore di tutti e contribuisce al dialogo fra popoli. Viviamo un’epoca segnata da lacerazioni sociali, dall’odio fondamentalista, da conflitti militari che pensavamo essere memoria del passato”.
Il ministro ha poi sottolineato l’importanza di questo appuntamento che arriva a sette anni dalla prima e unica edizione in Italia di un G7 Cultura: “L’Italia crede che soprattutto in questa epoca la cultura sia un pilastro centrale della convivenza civile, un formidabile strumento di comprensione reciproca e di confronto. Un antidoto, un contravveleno ad ogni forma di discriminazione ed estremismo. Un formidabile strumento di sviluppo sostenibile”.
“Ciò che ci unisce è sempre superiore a ciò che può dividerci” ha proseguito il ministro. “La democrazia, lo stato di diritto, il rispetto della libertà di espressione e del pluralismo. In questi giorni ci confronteremo innanzitutto sul tema della difesa delle nostre identità culturali. La cultura è l’anima di una nazione, incarna la sua identità, la sua storia, i valori della sua comunità. E’ uno dei beni più preziosi che un popolo abbia ed è un imperativo proteggerla dalle minacce del nostro tempo sapendo che non esiste un’identità che non sia plurale e dinamica”.
In apertura del G7 Cultura il ministro Giuli ha fortemente voluto la presenza del nuovo Ministro della Cultura e delle Comunicazioni Strategiche dell’Ucraina, Mikola Tochytskyi: “Lui e il suo popolo si stanno difendendo da oltre due anni da un’aggressione, quella della Russia di Putin, un’aggressione scellerata e criminale che viola i principi del diritto internazionale e riporta in Europa l’orrore del conflitto militare. Sono ormai tanti i casi di chiese, teatri, musei ed edifici storici o altri luoghi della cultura che sono stati bersagliati dalle bombe russe. Al fondo sembra esserci una deliberata volontà di cancellare l’identità culturale ucraina, di annientare i segni di una nazione che è la nostra in quanto Europa e in quanto mondo. Non possiamo permetterlo. Dobbiamo continuare ad essere al fianco del popolo ucraino a difesa della sua sovranità. Dobbiamo aiutarlo a proteggere il suo patrimonio culturale, assisterlo nell’opera di ricostruzione. Mi auguro che questa riunione del G7 produca un messaggio forte e condiviso per la tutela dell’identità culturale ucraina”.
Immagine di copertina, riprese e montaggio a cura di Simone Zivillica