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Forum di Davos. Ma si è recuperata la fiducia?

18
Gennaio 2024
Di Francesco Tedeschi

Giovedì si è concluso il World Economic Forum di Davos. Titolo di quest’anno il recupero della fiducia, in primo luogo economica, poi politica e geopolitica. Insomma, due conflitti, un blocco commerciale nel Mar Rosso e l’inflazione – almeno a livello europeo – che non molla, sono stati al centro dei temi trattati dal gotha internazionale. Nulla di diverso dalle conversazioni avute con i parenti sotto le feste – magari meno accese, più ponderate e intelligenti, ma impegnate come le nostre ha trovare una soluzione, un’interpretazione ad una realtà che ci appare come “completamente nuova” – usando le parole del direttore generale del Forum economico Mirek Dušek all’inaugurazione.

Una realtà che Christine Lagarde ha confermato – almeno per quanto riguarda lo scenario economico – essere il “percorso giusto” verso il ritorno dell’inflazione al 2% “ma finché non siamo convinti che è stabilmente proiettata verso il 2%, e questo è supportato dai dati, non cantiamo vittoria”. L’ipotesi più probabile è che si arrivi ad un taglio dei tassi tra un paio di mesi, dopo un periodo di assestamento. Lo stesso giorno l’Eurostat, ha confermato come l’inflazione dell’Eurozona su base annua è aumentata dal 2,4% di novembre al 2,9% di dicembre – in calo rispetto al picco del 10,6% dell’ottobre 2022, ma ancora ben al di sopra del tasso obiettivo del 2% della BCE. Secondo le previsioni l’inflazione scenderà, tuttavia un’importante fonte di incertezza è rappresentata dagli attacchi alle navi da parte delle forze Houthi al largo delle coste dello Yemen, che hanno provocato un’impennata dei costi di spedizione che alla fine potrebbe essere scaricata sui consumatori.

A proposito Vincent Clerc, l’ad di Maersk — il gruppo danese che si occupa tra le altre cose di trasporto marittimo — sempre da Davos ha dichiarato che si aspetta che le difficoltà continueranno “almeno per un po’ di mesi”. Speriamo sia più breve, ma potrebbe anche essere più lunga, perché è imprevedibile come questa situazione si sviluppi”. Ovviamente, una soluzione semplice per mettere fine alle tensioni regionali c’è: lo ha sottolineato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian da Davos: “solo la fine delle azioni militari israeliane a Gaza metterà fine alle crisi nella regione”.

Ogni anno, a Davos, la società di public affairs Edelman pubblica il suo “barometro della fiducia”, che almeno negli ultimi anni mostra invariabilmente un calo della fiducia nelle istituzioni e nelle élite. Al tavolo di discussione dei risultati c’era un esperto di IA e il preside della facoltà della Harvard Business School. Insieme hanno parlato delle loro grandi preoccupazioni: troppi giovani stanno diventando ansiosi e depressi a causa dei social media, la cultura intellettuale universitaria stia diventando troppo intollerante nei confronti dei punti di vista opposti. I panelist, tra cui anche l’ex primo ministro danese, sembravano non avere risposte. Questa forse la vera lezione del World Economic Forum: stiamo tutti tentando di comprendere un mondo in rapida evoluzione e dal futuro più torvo che imperscrutabile.