Politica
Elezioni Quirinale, tutto, quasi, pronto, tra nomi, numeri… e tweet
Di Alessandro Cozza
Ci siamo, è tutto pronto. Per le elezioni del tredicesimo Capo dello Stato le squadre sono ormai ufficiali e definitive. Con le indicazioni dei grandi elettori da parte di Toscana ed Emilia Romagna e il debutto ufficiale alla Camera di Cecilia D’Elia, che ha già espresso il desiderio di vedere una donna al Quirinale, ora è arrivato il tempo, per i partiti, di stabilire le tattiche con le quali affrontare la gara e, come ogni gara ciclistica che si rispetti, individuare il rispettivo capitano da portare in trionfo alla fine del Giro. Gregari fondamentali per conquistare l’ambita maglia rosa saranno i 94 grandi elettori facenti parte dei diversi gruppi misti e non riconducibili espressamente ne al centro destra ne al centro sinistra, all’interno del quale si conteggia anche il M5S.
LA VOTAZIONE
La prima tappa scatta lunedì 24 gennaio alle ore 15 e il primo traguardo è fissato a 673 voti nei primi tre scrutini, poi la maggioranza diventa assoluta, a 505 voti.
I NUMERI
I numeri sono chiari e li analizza in maniera molto analitica il prof. Roberto D’Alimonte in un’analisi pubblicata dal Sole 24 Ore. Gli iscritti a tutti i gruppi parlamentari del centrosinistra sarebbero i seguenti: 232 Cinque Stelle, 133 Pd, 44 Italia Viva, 18 Leu, 6 Centro Democratico, 5 PiùEuropa-Azione. Ad essi vanno poi aggiunti 25 grandi elettori di indicazione dalle Regioni con stessa tessera di partito in tasca. 438 parlamentari e 25 delegati regionali significano, al netto di Covid e franchi tiratori, un potenziale plotone di 463 voti per uno stesso candidato ove mai Conte, Letta, Bersani, Renzi, Calenda, Tabacci e Bonino convergessero su una candidatura unitaria. Di contro i grandi elettori iscritti a gruppi parlamentari di centrodestra sono 419: 197 della Lega, 129 di Forza Italia, 58 Fdi, 30 di Coraggio Italia, 5 di Noi con l’Italia. I grandi elettori delegati regionali appartenenti a questi stessi partiti regionali sono 33: più numerosi di quelli di centrosinistra ma non abbastanza da strappargli il primato relativo, ma non al punto da sorpassare complessivamente il centrosinistra: 452, contro 463 contrari.
I GRANDI ELETTORI
Ma chi sono i 94 grandi elettori liberi da responsabilità di partito? 27 senatori, fra i quali quasi tutti quelli a vita, e 23 deputati senza appartenenza, 16 deputati ex Cinque Stelle di Alternativa, 8 deputati e un senatore del Maie, 8 senatori Per le Autonomie – fra i quali l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il candidabile Pier Ferdinando Casini – 4 deputati delle Minoranze linguistiche, 3 senatori di Italexit guidati da Gianluigi Paragone, 1 senatore di Italia dei Valori, 1 senatore di Potere al Popolo , 1 senatore del Maie, 1 senatore del Partito Comunista.
A questo punto le squadre devono fare le loro scelte. E se nel centrodestra sembra tramontare l’ipotesi Berlusconi, nel centrosinistra tutto tace. In mezzo un nome di garanzia, quel Gianni Letta artefice di tanti accordi politici bipartisan. Che possa essere proprio lui alla fine ad alzare le braccia al cielo sull’ultima ascesa del Colle?
IL POPOLO DI TWITTER
Dalle rilevazioni emerse dall’indagine realizzata da UTOPIA, società di comunicazione e Public affairs, e KPI6, piattaforma di web listening, emerge anche che il sentiment del web, in particolare del popolo di Twitter, nelle conversazioni riguardanti il Quirinale è prevalentemente positivo. A fronte, infatti, di una grossa fetta di tweet “neutri” (54%), il 27% dei tweet si sono espressi in termini favorevoli nei confronti dell’elezione del Presidente della Repubblica mentre il 19% in termini negativi. Ed è già un dato, visto che normalmente il tone of voice prevalente in questi casi è quello polemico. Ma l’altro dato interessante è quello anagrafico. Lo zoccolo duro dei partecipanti al dibattito si è concentrato nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni. Segno di un ritrovato interesse nei confronti della politica da parte dei giovani?