Ambiente

Le bioenergie ci avvicinano all’indipendenza energetica: il convegno di FI

26
Luglio 2024
Di Ilaria Donatio

I residui di legna da ardere, gli scarti delle lavorazioni dell’industria agroalimentare, i rifiuti organici urbani, le ramaglie verdi di attività forestali e agricole, le alghe marine e gli scarti e reflui di allevamenti: sono tutti materiali di origine organico-vegetale dai quali si produce energia. Sono le bioenergie: energie da biomasserinnovabili, a emissioni zero e che riutilizzano prodotti organici di scarto, eliminando il problema del loro stoccaggio o della loro distruzione negli inceneritori. Quando vengono bruciate, rilasciano calore ed emettono una quantità di anidride carbonica assimilabile a quella emessa in natura, nel corso di un ordinario processo di fotosintesi.

Bioenergie non valorizzate in Italia
Sulle bioenergie, tuttavia, esiste una sorta di pregiudizio per cui non sono valorizzate, soprattutto nel nostro Paese: è emerso dalla conferenza tenuta alla Camera, presso la Sala della Regina, stamane, organizzata dal dipartimento energia di Forza Italia sul contributo delle bioenergie all’indipendenza energetica dell’Italia.

Infatti, sebbene siano la fonte più utilizzata a livello europeo e abbiano, rispetto alle altre rinnovabili, la caratteristica positiva della programmabilità, le bioenergie in Italia sembrerebbero non essere “cool”: “parlare di bioenergia, di biogas (eppure siamo il quarto Paese produttore al mondo pur avendo una superficie minima rispetto agli altri tre), di agricoltura, non è attraente come lo è invece parlare del sole e del vento”, dice con una battuta Luca Squeri, deputato di FI, responsabile del dipartimento Energia del partito. È lui che ha promosso il convegno “Indipendenza energetica dal 2050 – Il contributo delle bioenergie”, alla Sala della Regina della Camera dei Deputati.

Tra i tanti interventi, in apertura quello del ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani e, a chiusura dei lavori, le conclusioni affidate al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin.

In mezzo, il dibattito animato da numerosi rappresentanti del settore pubblico e privato come, tra gli altri, RSE SpA, Sorgenia, UNEM, Gruppo Veos SpA, Consorzio italiano Biogas, Fiper, A2A, Eni, Enea.

L’IEA  – International Energy Agency – raccomanda ai decisori pubblici in ritardo nel riconoscere i benefici delle bioenergie per la transizione energetica, di stabilire cornici normative adatte a incentivarne la produzione e l’uso come fonti rinnovabili. Inoltre, la IEA invita le amministrazioni a favorire l’integrazione nel sistema energetico delle tecnologie per la produzione di energia a partire dai rifiuti organici: una soluzione che inserisce le biomasse a pieno titolo non solo nel filone generale della sostenibilità ma anche in quello dell’economia circolare.

Tajani: per abbassare il costo delle bollette serve mix energetico
Dobbiamo ottenere l’autonomia energetica “per una questione di costi e di libertà”, ha detto Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale.

Per Tajani “non possiamo essere schiavi di altri Paesi per le fonti energetiche, anche per una questione di libertà. E possiamo giocare bene la nostra partita sulla decarbonizzazione e sulla sostenibilità, per puntare all’indipendenza energetica, grazie al contributo delle diverse fonti”. 

“Noi abbiamo sempre detto che il mix energetico è la soluzione migliore”, ha rimarcato il vicepremier, “dobbiamo certamente uscire dal carbone, e dobbiamo lavorare su tanti altri fronti e non è un caso che Forza Italia sia stata e sia all’avanguardia delle scelte a favore del nucleare, una scelta che è stata anche la scelta del Governo”.

“Ma certamente – ha aggiunto – non basta il nucleare, dobbiamo lavorare su tanti altri fronti, con un mix energetico che ci permetta di essere competitivi e di abbassare il costo dell’energia. E siamo per il mercato unico delle energia che ci permetta di abbassare il costo della bolletta, ma non tutti vogliono il mercato unico dell’energia elettrica che è uno strumento fondamentale per abbassare il costo delle bollette delle famiglie”.

Squeri: bioenergie fondamentali all’indipendenza energetica
L’obiettivo di decarbonizzazione al 2050 è davvero ambizioso, spiega nella propria introduzione al dibattito Luca Squeri “ma c’è un altro obiettivo importante, quello dell’indipendenza energetica. Se si decarbonizza il nostro sistema vorrà dire che siamo stati capaci di implementare tutte le fonti rinnovabili e con l’aggiunta dell’energia nucleare siamo arrivati a un sistema che ci rende indipendenti”. 

Il deputato di Forza Italia ha proseguito spiegando come “ogni proposta in termini di fonti rinnovabili non sia la soluzione, il sole e il vento non sono la soluzione, ma ne rappresentano un tassello fondamentale, così come le bioenergie.

Al 2030 le bioenergie mantengono ancora il primato tra le varie fonti rinnovabili: “Rappresentano – ha specificato Squeri – un contributo di circa 7 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, per cui sono ben al di sopra delle altre fonti rinnovabili. Potrebbero arrivare addirittura a raddoppiare il contributo, arrivare a 15-16 milioni di tonnellate equivalenti: questo è un numero fondato su ciò che è già censito in termini di residui per quelle che sono le varie attività agroforestali, alimentari, senza considerare gli scarti agroforestali che non sono censiti. Ogni minuto in Italia i boschi crescono di 900 metri quadri, per cui nel nostro Paese c’è materia prima che non dobbiamo importare. Questi scarti in Europa vengono utilizzati al 70-75%, in Italia al 20-25%: basterebbe solamente allineare questa media per risolvere buona parte dei nostri problemi, con ulteriori conseguenze positive, cioè il mantenimento del territorio, dei boschi, delle foreste”, ha concluso. 

Pichetto: biocarburanti devono rientrare nella tassonomia Ue
“Il biocarburante non è nella tassonomia europea. Perché? Io credo, non per ragioni scientifiche, ma per ragioni ideologiche? Può darsi. Tutti lo diciamo, ma anche per ragioni di interesse, perché siamo l’unico produttore, e d’altra parte se lavorassi per un altro, cercherei di fermare anche il concorrente, tanto per capirsi”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiudendo a Montecitorio i lavori della conferenza.

“La sfida che abbiamo con la nuova Commissione, partendo da subito – ha pertanto affermato – è anche questa, che può portare ad aprire questo fronte, che sarebbe un fronte veramente, totalmente, nazionale. A fianco, questo significa anche cambiare pelle al nostro sistema delle imprese perché, detto banalmente, non è che arriva l’idrogeno e abbiamo risolto, non è che le imprese italiane fanno passare l’idrogeno nel tubo del gas attuale. Significa investimenti colossali, dobbiamo rendercene conto e la sfida è quella di essere uno dei Paesi più moderni. Per mantenere il benessere del nostro Paese ed essere migliori degli altri, lo possiamo fare insieme e sono aperto a tutte le proposte, a tutti i consigli”.

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